(A. Pugliese) – Stretto nella morsa dei casi De Rossi e Pjanic, Zeman alla fine va a caccia di giustificazioni per la sua sesta sconfitta in 12 derby. E stavolta il virus della sindrome da accerchiamento che si vive a Trigoria lascia spazio alla pioggia. «Con tutta quell’acqua, la squadra dopo 20 minuti ha smesso di giocare — dice alla fine il tecnico boemo — Abbiamo iniziato a subire il gioco della Lazio: loro hanno allungato il campo, i nostri centrocampisti si sono abbassati troppo senza pressare e provando solo a lanciare per le punte. Ha cambiato tutto la punizione di Candreva, ma sono convinto che non ci fosse, era una simulazione. Nel complesso, è un derby che abbiamo perso più per sfortuna che per la superiorità dei nostri avversari. In questo momento ci va tutto storto, ma prima o poi la fortuna girerà dalla nostra parte».
Mosse La prima mossa di Zeman è stata quella di sconfessare se stesso, spedendo in campo De Rossi al posto di Tachtsidis. «Pensavo che Daniele mi potesse dare più esperienza e poi mi serviva uno che in mezzo proteggesse la difesa sulle palle rasoterra cha la Lazio di solita gioca su Klose», ha spiegato alla fine. Che, poi, dopo l’espulsione di De Rossi, ha deciso di lasciare negli spogliatoi Lamela, anche ieri il migliore dei giallorossi. «Ma io oramai lo considero un esterno e non mi viene a giocare nel mezzo. Totti ed Osvaldo lo fanno e pensavo potesse andar bene, con Bradley e Florenzi ad uscire sugli esterni. Una cosa che abbiamo provato anche tante volte». Ma che non ha creato grandi frutti, anche se poi nella ripresa la Roma si è mossa meglio. «Nel finale abbiamo fatto bene, sfiorando anche il pareggio che ci avrebbe dato un po’ di soddisfazione. La Lazio ha segnato tre gol non su proprie giocate, ma su nostri infortuni».
Errori In effetti, la papera di Goicoechea, l’esitazione di un Balzaretti bruttissima copia di quello azzurro e l’ennesima orrore di Piris hanno segnato una partita che poteva andare anche diversamente. «Sul gol di Klose dovevamo coprire il tiro di Hernanes, che si ferma per una pozza d’acqua. Balzaretti è andato a coprire la possibile respinta del portiere, quello non era un passaggio. Ma in generale i miei ragazzi la voglia ce l’hanno messa fino alla fine». Già, ma intanto la classifica piange (senza i tre punti “virtuali” di Cagliari la Roma sarebbe undicesima) e la pazienza dei tifosi (anche ieri inesauribili) sta per arrivare al capolinea. «Per me il campionato non è ancora andato, resto convinto che possiamo dire la nostra — chiude Zeman — I tifosi? Hanno già subito altre sconfitte, ma sono sempre rimasti attaccati alla squadra, anche se questo derby brucia». Infatti, il problema è capire solo quando il credito sarà esaurito. Ad occhio e croce, non siamo lontanissimi.