(G. Piacentini) – Maledetta sfortuna. La papera di Goicoechea in occasione del gol di Candreva? «Colpa dell’illuminazione». L’assist di Piris a Mauri?«C’era tanta acqua». La Roma ha smesso di giocare dopo il gol di Lamela? «Colpa del campo».
Al termine del derby perso con la Lazio l’analisi diZeman non convince fino in fondo. «La squadra nei primi venti minuti ha giocato, finché c’era il campo adatto per giocare a calcio, poi con tanta acqua la squadra ha smesso perché non riesce a giocare la palla lunga come riescono a fare gli avversari. Il derby è il derby, è normale che è brutto perderlo, ma penso che la squadra fino all’ultimo poteva pareggiare. Abbiamo preso tre gol, più per sfortuna che per la bravura degli avversari, che sono bravi lo stesso».
A nove punti dalla terza posizione del Napoli, c’è il serio rischio di un’altra stagione anonima.«Il campionato non se n’è andato, è da giocare, possiamomettere in difficoltà tutti. Noi abbiamo perso le partite per errori sciocchi o per sfortuna, aspetto che la fortuna giri anche per noi». A peggiorare la situazione due «casi» che possono scuotere un ambiente già demoralizzato: l’espulsione di De Rossi, che non è stato convocato da Prandelli in Nazionale nonostante negli spogliatoi sia andato a chiedere scusa a Mauri, e il gesto polemico rivolto da Pjanic alla panchina dopo il gol. «Mi dispiace per il gesto che ha fatto, la sua reazione è stata eccessiva. Per due giorni abbiamo parlato di questi rischi, che non bisognava reagire e non cedere alle provocazioni. Ho cercato di aiutarlo, sapeva di giocare da una settimana: bisogna cercare di tenere i nervi a posto, purtroppo non tutti ci riescono e quando si sente troppo il derby, si paga. Pjanic è un ottimo giocatore, io devo pensare a un’ottima squadra e finora con lui in campo non abbiamo trovato il giusto equilibrio. La sua reazione? Ha già spiegato che non ce l’aveva con me».
Quello che probabilmente Zeman non sa, è che il bosniaco è stato quasi tirato a forza davanti alle telecamere di Roma Channel dall’ufficio stampa romanista e non sembrava il ritratto della felicità. «Ho detto qualcosa – le sue parole – dopo il gol, ma era per me. Ero arrabbiato della situazione e del risultato. Ho fatto il massimo e per dire la verità ho sognato ieri di segnare davanti ai tifosi. Ero arrabbiato perché non era un gol importante, stavamo perdendo e in generale sono arrabbiato per la situazione. Ma non mi sono mai permesso di insultare nessuno dello staff e ancora di meno il mister ». «Non ho avuto confronti con Zeman – ha concluso Pjanic – Io accetto le sue decisioni e do il meglio in allenamento. Mi alleno bene, faccio ilmassimo dal mio e lavoro tanto per giocare. Dopo le decisioni le prende il tecnico, forse mi devo adattare, ma io non mollo. Resto un professionista fino alla fine».