Daniele De Rossi non è sul mercato, Zdenek Zeman non è in discussione. Franco Baldini scende in campo con forza per difendere la Roma, il suo allenatore e ‘Capitan futuro’. Il direttore generale giallorosso, dopo aver dichiarato nella settimana del derby che avrebbe ascoltato offerte provenienti per il centrocampista di Ostia, ha corretto il tiro blindando il giocatore: ”Lo dico una volta per tutte, non abbiamo nessuna intenzione di cederlo”.
Una presa di posizione decisa che arriva dopo un derby perso e caratterizzato proprio dall’espulsione di De Rossi per un pungo al volto rifilato a Mauri. ”La sua reazione in campo dovuta alle mie parole? Lui mi ha detto di no, ma sono stato incauto a pronunciarle nella settimana del derby perche’ posso aver causato qualche nervosismo – il mea culpa di Baldini nel corso della trasmissione ‘Novanta Minuti’ su Rai Sport1 – Se adesso Daniele è un giocatore contento? Dopo una settimana in cui ha perso il derby, è stato espulso a fine primo tempo e ha preso tre giornate di squalifica, è un esercizio temerario dirlo. Nel momento in cui le cose succedono, però, le persone sono felici di farle’‘.
Insomma, se De Rossi ha scelto Roma e la Roma lo ha fatto con convinzione. Un po’ come Zeman, tornato nella Capitale per dimostrare di poter vincere divertendo. Esercizio che si sta rivelando più problematico del previsto. ”Ma la partita col Torino non sarà l’ultima spiaggia per Zeman – ha voluto precisare Baldini – La Roma si riscatterà con questo allenatore. Siamo convinti che sia lui sia la squadra sono assolutamente all’altezza di potersi riscattare. Nessuno può negare che i risultati fino a questo punto siano deludenti, è chiaro che c’è delusione perchè mi aspettavo di avere a questo punto del campionato 7-8 punti in più, ma non riteniamo un azzardo aver scelto Zeman. Abbiamo investito tanto, e gli investimenti hanno un tempo di decantazione per potersi avverare”.
I conti quindi si faranno solo a fine stagione, con l’intervento della proprietà americanaaccusata di essere troppo distante dalle questioni che quotidianamente vengono discusse a Trigoria. Un appunto che Baldini sente però di dover respingere: ‘‘Ma quante volte si è criticato l’interventismo di certi presidenti che parlavano di calcio anche se piovuti da un mondo estraneo? La Roma ha una proprietà ben precisa, identificata, con cui ci sentiamo tutti i giorni e che ha il solo difetto di non essere qua tutti i giorni perchè hanno affidato il progetto a dei manager. Poi avranno tempo e modo di giudicare se il lavoro è stato svolto secondo le loro aspettative oppure no, e a quel punto tireranno delle somme e faranno delle valutazioni”.
Un discorso che arriva proprio nel giorni in cui Berlusconi è tornato a far sentire la propria presenza in casa Milan. ‘‘Ma la presenza di una proprietà forte non si estrinseca solo con una presenza fisica – la risposta di Baldini – E con tutto il rispetto, Berlusconi non è stato a Milanello più di quanto non sia stato Pallotta a Roma”.
Fonte: Ansa