Lunedì sera sarà schierato, a difesa della porta giallorossa, ancora una volta Mauro Goicoechea. Il fatto, di per se, non dovrebbe rappresentare una grande notizia, visto l’infortunio di Stekelenburg e la conovocazione in extremis di Lobont – reduce da una frattura alla mano – ma dopo gli errori che lo hanno visto protagonista nel derby, la gara con il Torino sarà fondamentale per l’uruguagio.
Mauro Goicoechea nasce a Montevideo, Uruguay, il 27 marzo 1988; è in possesso di passaporto spagnolo, fatto che gli ha permesso di trasferirsi in Italia senza problemi. E’ altro 184 cm per un peso forma di 81kg, ed è cresciuto calcisticamente nel Danubio, squadra della sua città natale. Il suo esordio in prima squadra è datato 23 gennaio 2010, quando scese in campo contro il Tucuarembò, e dopo poco tempo si ritrovò titolare in pianta stabile.
Durante la sua prima stagione con i ‘grandi’ disputa 15 partite, subendo 24 reti. La stagione successiva anche lo vede come un portiere penetrabile, nonostante le buone qualità messe in mostra: subisce, infatti, 42 reti in 30 partite. La definitiva consacrazione, però, arriva proprio nella scorsa stagione, quando anche Mancini, ex preparatore dei portieri di Zeman a Pescara, deceduto prematuramente nello scorso aprile, lo consiglia al Boemo, segnalandolo come “portiere agile tra i pali, bravo in uscita, dotato di un piede decisamente sensibile”. Mauro gioca 30 gare, subendo solo 26 reti, prima di trasferirsi a Roma, lasciando la difesa della porta a Conde.
LA ROMA. Il 31 agosto scorso, dopo una lunga trattativa, il portiere arriva a Trigoria, ingaggiato con la formula del prestito con diritto di riscatto. E’ il momento più importante della carriera del calciatore, che di fronte a sè troverà due portieri di grande esperienza, quali Stekelenburg e Lobont, sempre molto criticati nella Capitale. Il ragazzo arriva su esplicita richiesta di Zeman, che vede in lui le qualità del portiere moderno; per il Boemo se la può giocare alla pari con i più esperti compagni di reparto.
Mauro arriva, però, con una scarsa esperienza internazionale alle spalle, avendo indossato solo la maglia dell’Under 20 del proprio Paese, ed in sole 3 occasioni. Mai convocato in Nazionale maggiore, afferma da subito di ispirarsi a Muslera, vecchia conoscenza laziale, che ha lasciato i più bei ricordi proprio tra i tifosi romanisti, grazie alle sue pessime prestazioni nei derby. E purtroppo anche il primo derby di Goicoechea non è stato dei migliori, confermando forse questa volontà di emulare il collega.
Con la Roma esordisce a Parma il 31 ottobre scorso, subentrando all’infortunato Stekelenburg dal primo minuto della ripresa; la gara finisce 3-2 per i padroni di casa, ma lui subisce una sola rete, evitando l’imbarcata e dando subito un’ottima impressione. L’unica pecca, a voler cercare l’ago nel pagliaio, è rappresentata proprio dal gestione del gioco con i piedi, non ottima, anche se su un pessimo campo.
Ad oggi ha totalizzato 3 presenze in giallorosso, subendo 5 reti. Nel derby la sua peggiore prestazione, durante la quale ha subito 3 reti, alternando pessimi errori ad ottime parate. Domani cercherà il riscatto, per convincere gli scettici tifosi, dopo aver già conquistato il proprio tecnico.
A cura di Luca Fatiga