(A. Pugliese) – Sarà una settimana particolare per Zdenek Zeman, c’è da scommetterci su. Una settimana piena di ricordi, di sentimenti, di pensieri su un passato (il Pescara) che gli è rimasto dentro come non mai. Ma sarà anche una settimana di tattica, di uomini e di dubbi.Perché se con il Torino molte scelte erano obbligate, in Abruzzo non sarà così.
Torna Taxi Il primo grande rebus della Roma (da ieri il direttore commerciale Winterling è a Colonia, in Germania, per l’International Football Summit 2012) è a centrocampo, dove mancherà ancora Daniele De Rossi per squalifica ma rientrerà Panagiotis Tachtsidis, il pupillo di Zeman in cabina di regia. Facile pensare che il tecnico boemo torni a consegnargli le mani del centrocampo, ma nel caso sia così che gli lascerà il posto? Con il Torino, lunedì sera, in quel ruolo ci ha giocato Michael Bradley, che ha garantito sicuramente maggior equilibrio alla squadra e più copertura nella fase difensiva («Bradley è stato bravo ad abbassarsi ed a farci difendere in 5 contro le 4 punte del Torino, evitando così la parità numerica», ha detto a fine partita Zeman), anche se nel primo tempo ha faticato a trovare ritmo, gioco e la giusta verticalità.
Concorrenza Nel caso di rientro di «Taxi» e considerando chedifficilmente si potrà tornare a mettere in panchina uno come Miralem Pjanic (il gol segnato al Toro è il suo quinto in giallorosso, la curiosità è che il talento bosniaco segna solo all’Olimpico), la terza maglia da titolare se la giocano Bradley, Florenzi e Marquinho. L’americano garantisce movimento, il romano (ieri scambio di complimenti con Marquinhos via twitter) è l’icona del 4-3-3 zemaniano ma comincia a faticare e potrebbe aver bisogno di rifiatare, mentre il brasiliano (il secondo giocatore della Serie A per subentri in corso, ben 9 su 10 presenze) continua ad avere un buon impatto sulla partita e potrebbe anche essere la vera sorpresa di Pescara, dove servirà andare bene in percussione.
Senza Erik L’altro rebus, anche se molto meno nebuloso, Zeman ce l’ha in attacco, dove a Pescara al 99% dovrà fare a meno di Erik Lamela (rischia un lungo stop, per lui lesione capsulo-legamentosa alla caviglia destra). Al suo posto, è scontato, giocherà Mattia Destro, che in caso di stop dell’argentino avrà 4-5 partite per mettersi in mostra e rimescolare le carte. Ma dove giocherà Destro? In teoria, dovrebbe andarsi a posizionare proprio a destra, dove gioca Lamela, ma dove l’ex senese ha già detto di non rendere al massimo. Zeman dovrà decidere se schierarlo in quella posizione o, magari, provare a convincere Osvaldo a «scivolarci», visto che con lui ci ha già giocato a Lecce. Un rebus, appunto, meno difficile, che potrebbe avere anche un’altra soluzione: se Zeman decidesse di avanzare Pjanic nel tridente d’attacco? È un’ipotesi, anche remota, perché vorrebbe dire dare un altro brutto colpo a Destro. Ma con il boemo mai dire mai.