(E.Donno) – Andrea Bertolacci, romanista doc e speranza del calcio romano, si appresta ad entrare nell’Olimpico, lo stadio dei suoi sogni dove – ricorda – con la maglia della Roma c’è stato solo una volta
« ma in panchina contro il Siena, allenatore Spalletti, e, da avversario, l’anno scorso pure in panchina ». Per lui, domenica sera, quello stadio, quella folla determineranno « una situazione molto strana – confessa – perchè sono cresciuto nella Roma e l’Olimpico ha un suo fascino. C’ho giocato con la maglia del Lecce contro la Lazio, quando abbiamo vinto 2-1 ed è stato come vincere un derby. Ma domenica sarà tutto diverso, l’aria di casa, quella maglia che ho indossato per otto anni, facendo anche il capitano della Primavera ».
Il ragazzo assicura però che quest’atmosfera non gli taglierà le gambe: « Per un giovane cresciuto a Spinaceto, tra romanisti, sono sensazioni strane, difficili da spiegare, che però spariscono appena la gara inizia. Penso di aver dimostrato, pur avendo solo vent’anni, di avere la personalità giusta per non farmi condizionare da questo stato d’animo. Appena comincia la partita, difatti, si pensa solo a far bene ed a mettersi al servizio della squadra ». Bertolacci resiste alla tentazione di confessare chi toglierebbe alla Roma: « Non mi sembra corretto, con tutti ho condiviso lo spogliatoio sino al 23 agosto e mi hanno fatto sentire parte integrante del gruppo; molti anzi mi suggerivano di restare, assicurandomi che avrei potuto ritagliarmi uno spazio ». Con chi scambierà la maglia? « Se gioca, con Totti, perché Francesco è unico e con i più giovani ha un rapporto diverso, riserva per loro ìqualche sorriso in più e li incoraggia. Al di là delle qualità tecniche, è una persona umile e disponibile. Se Totti non gioca lo chiederò a De Rossi, romano e romanista, o a Taddei che con me ha condiviso alcune vacanze ».
Le emozioni e i ricordi che urgono fanno passare quasi in secondo piano l’analisi della gara, ma il ragazzo ammette che « sarà una partita difficile, perché la Roma è molto forte, ma anche noi nelle ultime partite abbiamo mostrato netti miglioramenti. Siamo più gruppo, forse abbiamo trovato la compattezza giusta, che in serie A è indispensabile ». In casa Lecce si spera che finalmente vada a segno un attaccante, visto che sino ad oggi hanno fatto gol difensori e centrocampisti: « Se ne sta parlando un po’ troppo – osserva Bertolacci – per cui saremo tutti felici se segnerà un attaccante, anche perché l’attaccante deve fare gol. M a se segna anche un difensore saremo felici lo stesso se ciò propizierà un successo per noi utile ». Lui l’anno scorso ha segnato alla Juve e nell’ultima gara prima della sosta è andato vicinissimo al gol a Cesena. Se segna a Roma, che fa? Scuote il capo, il ragazzo e risponde: « Non lo so, in quanto non ci voglio pensare perché un gol all’Olimpico, alla Roma è una cosa a cui si pensa solo se riesce dopo che riesce. Per ora penso solo ad un Lecce che disputa una bella partita e vince o pareggia ».
Con la Under 21 non ha giocato martedì a Casarano, ad un tiro di schioppo da Lecce: « Forse per un attimo non sono stato felicissimo, dopo la grande accoglienza ricevuta nell’allenamento a Taurisano, ma sono contento egualmente di far parte della under 21 perché è la rappresentativa più importante dopo la nazionale maggiore, ed è formata da un bel gruppo. Comunque, sono un professionista che rispetta le scelte dell’allenatore, e le due vittorie che abbiamo ottenuto le sento anche mie: tutti vogliamo raggiungere l’Europeo al più presto possibile. Ora però pensiamo al Lecce che affronta la Roma… ».