(M. Cecchini) – Avviso ai naviganti sull’oceano del pallone italico. Nel giorno della sua 100a panchina giallorossa forse è nato lo Zdenek Zeman 2.0. Ovvero, la nuova versione di un allenatore che vince a Pescara col minimo sforzo, chiude senza gol la seconda partita consecutiva e, addirittura, finisce la gara con una sola punta (!) di ruolo — peraltro Totti — blindando il vantaggio grazie a un nugolo di centrocampisti. Insomma, all’alba dei 65 anni il boemo scopre la duttilità tattica e, in attesa che giochino Napoli e Lazio, la Roma aggancia i cugini e si porta a 5 punti dalla zona Champions. Tutto questo per merito di un 0-1 firmato da Destro contro il Pescara del subentrato Bergodi, adesso ultimo in classifica. Vittoria senza spettacolo ma meritata quella giallorossa, e questo lo certifica un dato: la squadra abruzzese – peggiore attacco del campionato – non ha fatto un solo tiro in porta, tant’è che le uniche emozioni sono arrivate nel finale quando, in mischia, Piris e Castan hanno respinto due conclusioni di Abbruscato e Soddimo. Troppo poco per sognare il pari, abbastanza per incassare il 5° ko interno del torneo.
Nuovo Pescara L’idea tattica di Bergodi prevede una maggiore protezione a una difesa teoricamente a tre, ma con Balzano e Modesto pronti ad abbassarsi per trasformarla a cinque, consentendo a Terlizzi di avanzare a chiusura di Totti, pronto a svariare tra le linee. Il fulcro della manovra pescarese è in mano al rispolverato Togni, anche se ai suoi lati Nielsen e Bjarnason mostrano sì dinamismo ma anche limiti tecnici. Morale: tutte le verticalizzazioni (da manuale anti-zemaniano) per i tagli di Abbruscato e del velleitario Quintero non sortiscono effetto, così come il lavoro sulle fasce. Ma a far inclinare la bilancia ci ha già pensato l’errore commesso al 5′ da Perin su punizione defilata di Totti: il 19enne portiere interviene male respingendo a centro area a beneficio del redivivo Destro. Lo sbaglio condiziona il morale del portiere per un po’ e buon per lui che al 32′ devia bene un colpo di testa di Destro, chiudendo virtualmente le emozioni del primo tempo.
Roma attenta Una volta in vantaggio, la Roma amministra bloccando spesso Bradley davanti alla difesa e sfruttando parzialmente le ripartenze, affidate anche nella ripresa quasi sempre a Totti. Così nei primi 5′ è lui a liberare due volte Destro davanti a Perin: nel primo caso sbaglia l’attaccante, nell’altro è bravo il portiere. Appena i giallorossi tolgono il piede dal gas, il Pescara prende fiato e beneficia dell’ingresso di Weiss, ma quando la squadra di Bergodi prova il tridente con l’innesto di Caprari,Zeman stavolta è saggio, piazzando dietro al capitano prima Perrotta e poi, con Tachtsidis in mediana, Marquinho. Una formula inedita ma utile alla Roma per aspettare senza ansie i titoli di coda e ricominciare a sognare.