(F. Maccheroni) – Quando si commentano le partite della Roma sembra di essere alle parole crociate. La discussione è se il gioco sia più «orizzontale» o «verticale». In realtà è soprattutto noioso, come questa discussione. Non è un «gioco» nel senso letterale della parola, perché non ci si diverte a vederlo. Però almeno da due settimane diverte un po’ di più la classifica. E questa è la cosa più importante. Ma va anche considerato che Zeman ha smentito chi lo considera ostinato al limite del suicidio sportivo. Ieri a Pescara non era in discussione il risultato (lo è stato soltanto per demeriti della Roma in zona tiro), ma le scelte. Bene: Destro ha giocato, come Bradley, Tachtsidis è rimasto in panca. Totti ha creato spazi alle due punte. Nel finale, col Pescara che si faceva pericoloso, Zeman sembrava illuminato da san Nereo Rocco: Perrotta ha sostituito Destro e Tachtsidis Osvaldo: 4-3-3? Numeri. Domani tocca alla Lazio (momentaneamente agganciata) che ospita l’Udinese. Importante per restare a ridosso delle grandi. Ma anche un’occasione per distrarre Lotito dalle vicende romaniste per le quali non bada a spese (di energie)