(D. Galli/C.Zucchelli) – Roma non è stata costruita in un giorno.Nemmeno l’As Roma 2.0, quella americana. Per farla così come la vedete oggi, ne sono serviti quasi 600. Considerando il 15 aprile 2011 – leggi gli accordi di Boston – come il momento zero, quello del passaggio di consegne tra Uniciredit e la cordata a stelle e strisce, ne sono trascorsi esattamente 593. Il club si è rinnovato negli uomini e anche nelle cose, come dimostra il divorzio con Kappa. Sono rimasti dirigenti storici come Bruno Conti (vivaio), Carlo Feliziani (biglietteria) e Tonino Tempestilli (logistica), il team manager Savatore Scaglia, preparatori romani e romanisti come Vito Scala, sono rimasti un dio e sei giocatori (Burdisso, De Rossi, Lobont, Perrotta, Taddei e l’ex Primavera Florenzi), è rimasto, anche se ancora per poco, il main sponsor Wind. Ecco l’alfabeto della rivoluzione.
A Come Arshad. La carica ufficiale è quella di direttore del Digital Business. È l’uomo dei social network, è colui che ha portato l’As Roma su Facebook (oltre 1 milione 360 mila “mi piace” da tutto il mondo) e Twitter (più di 110 mila followers). Prima di lui, a Trigoria si comunicava col codice Morse.
B Come Baldini. Il diggì ha ragione. Per accattivarsi simpatie, dovrebbe forse prendere in giro i tifosi. Invece parla in maniera onesta, dice che per De Rossi come per chiunque altro deve esaminare – deve farlo per gli azionisti – ogni offerta. Purtroppo, la sincerità non è un pregio in questo mondo di ipocriti.
C Come comunicazione. In questo anno e mezzo, l’As Roma ha avuto due responsabili: prima Daniele Lo Monaco, ora direttore editoriale di Rete Sport, poi Catia Augelli, ex caporedattore di Mf-Milano Finanza. La strutturazione del club secondo un organigramma di stampo americano pone la Augelli sullo stesso piano degli altri manager. È la voce della società.
D Come dio. E quindi come Totti.
E Come Erik Solem. Sconosciuto ai più, preziosissimo a tutti. È l’inglesissimo responsabile del ticketing romanista. A lui fa capo il Centro Servizi As Roma, dove si possono denunciare disservizi e chiedere spiegazioni per tutto ciò che riguarda il mondo del tifo giallorosso. Già che ci siamo, qualche “info” di servizio: si può telefonare dalle 9.30 alle 18.30 allo 06.89386000 o scrivere a [email protected], oppure a [email protected].
F Come Fenucci. Non è più amministratore delegato, carica questa ricoperta dal solo Mark Pannes. È però una figura chiave nell’organigramma. È a F E D C B A capo dell’amministrazione, gestisce i conti del club, autorizza entrate e uscite e sta gestendo in prima persona la questione-stadio di proprietà.
G Come Gombar, Guido. Italoamericano, ex 007 della CIA, è il manager responsabile della sicurezza del club.
H Come Hall of Fame. La stanza della fama. Una novità assoluta e meravigliosa nel panorama giallorosso. Da brividi i momenti che hanno preceduto Roma-Atalanta. Da brividi.
I Come Irdning, sede del secondo ritiro estivo. Zemanlandia è ripartita da qui. Anzi, da lassù.
J Come James Pallotta. Il presidente. C’è chi, tra i tifosi, ironizza ancora sulla potenza economica di questo italoamericano che ha il difetto, si fa per dire, di non figurare nelle liste di Forbes. In fondo, è da tutti possedere un jet privato. No?
K Come Kappa. Sponsor tecnico fino a qualche giorno fa e prossimo avversario dell’As Roma in tribunale. Rapporto decisamente più tranquillo con il main sponsor Wind, anche se il contratto, in scadenza a giugno, non dovrebbe essere rinnovato. A raccoglierne l’eredità potrebbe essere la Volkswagen.
L Come Lamela. L’acquisto più costoso. Pagato complessivamente circa 19 milioni di euro, li sta valendo tutti. Potrebbe diventare uno dei colpi di mercato più redditizi della nostra storia e di quella della Roma americana.
M Come Mauro Baldissoni. È l’eminenza grigia, anzi giallorossa, a giudicare dalla sfilza di abbonamenti all’As Roma che possiede. Membro del Cda, è nella stanza dei bottoni.
N Neep. Neep Roma. Acronimo dei quartieri di Boston dove sono cresciuti Pallotta, DiBenedetto, D’Amore e Ruane, i quattro principali soci della cordata americana, è il nome della società che controlla il pacchetto di maggioranza dell’As Roma.
O Come Olimpico. Lo stadio che ospiterà le partite dell’As Roma fino al 2016. Poi questa proprietà realizzerà il sogno che fu, per primo, di Dino Viola, l’Ingegner Roma. E l’As Roma avrà la sua casa.
P Come Pippo Marra, il presidente dell’AdnKronos. Incredibile ma vero, è l’unico sopravvissuto del vecchio Cda, quello targato Sensi. Incredibile ma vero, è rimasto al suo posto nonostante abbia messo in dubbio la parola di James Pallotta sull’affaire-Soros. «Esisteva, eccome se esisteva», ha detto il presidente. «Macché», è stata la posizione dell’AdnKronos.
Q Come quattro-tre-tre. Cambiano i tecnici, ma modulo e filosofia di gioco restano invariati.
R Come Roma. La luce.
S Come Sabatini. Il ds cazzuto. Se tutti i giocatori avessero la sua grinta, giocheremmo già con lo scudetto sul petto. Al di là del carattere, è un talent scout straordinario. Un paio di nomi, tanto per non dimenticare: Lamela e Marquinhos. Quanto varranno tra 5 anni?
T Come Tacopina, Joseph. Il vicepresidente. Origini italiane, il padre era di Monte Mario, è stato uno dei principali artefici della cessione del club alla cordata.
U Come Unicredit. Socio di minoranza, forte socio di minoranza (detiene ancora il 40% della holding Neep, che possiede il 78% dell’As Roma), non ha però voce in capitolo. Sta cercando di dismettere parte della propria quota. Dopo una trattativa burrascosa, il rapporto con i partner americani è adesso ottimo.
V Come vittoria, vittoria dello scudetto. Entro 5 anni. Lo ha promesso Pallotta.
W Come Winterling. È il direttore commerciale, è il capo di marketing e merchandising giallorossi. Si devono a lui tutti gli accordi per il rilancio del brand, come quello con la Volkswagen.
X Come il segno che con Zeman capita di rado. Finora, solo due volte su quattordici.
Y Come Youtube. L’As Roma ha un suo canale per trasmettere in diretta i propri eventi, come la presentazione della maglia all’Ara Pacis o la Hall of Fame.
Z Come Zeman. L’As Roma non lo ha preso imbonirsi i tifosi, ma per cercare di vincere dando spettacolo. Che era poi lo stesso obiettivo che si era posta con Luis Enrique.