(G. Caccamo) – Buone le geometrie d’attacco della Roma, vanificate dalla scarsa incisività del ridisegnato tridente avanzato di Zeman, penalizzato anche dall’iniziale posizione del Capitano arretrato e accentrato;capitalizza oltre i propri meriti il Siena poco concentrato nel pressing ma veloce nelle ripartenze sulle fasce ben presidiate da Sestu e Rubin.
Manca uno schermo protettivo efficace alle incursioni laterali bianconere, ed appare modesto l’apporto alla manovra proposto da un Tachtsidis lento e impreciso e spesso ignorato (volontariamente?) dalla manovra. Appare squilibrata e mal disegnata la Roma di Zeman, in un primo tempo, che pur controllato e con le occasioni dalla propria parte, riesce a vederla in svantaggio. Non apporta modifiche, come suo solito, il tecnico boemo alla ripresa del gioco, sia negli uomini che nel dispositivo tattico, con l’unica variante di un maggior interscambio sulla destra tra Bradley e Pjanic. È più vigoroso e convinto il movimento dei giocatori giallorossi, anche senza palla, con una maggiore e più convinta verticalizzazione verso gli avanti.
Il pareggio della Roma rinvigorisce tutto il gioco e la determinazione romanista, producendo occasioni e a tratti anche belle trame d’attacco. Protegge il pareggio per buona parte del secondo tempo, il Siena, confidando su una buona tenuta difensiva impreziosita dalla prestazione del suo ottimo portiere. Rabbia e aggressività agonistica si riaffacciano con prepotenza nel gioco romanista, a volte anche prevaricando (ma è ciò che serve sopratutto sui campi delle provinciali) aspetti tecnici e tattici, gettando cuore e muscoli oltre l’ostacolo, annichilendo con la feroce determinazione nel recuperare il pallone gli sforzi avversari, riducendoli a proporre il primo tiro in porta (dopo il goal) al 30esimo.
Detto del sontuoso secondo tempo, detto di un Mattia Destro attivo e reattivo, detto di reparto arretrato che pur concedendo un gol (seppur su piazzato) è apparso continuo e attento, detto del ritmo e della vis agonistica esibita nella ripresa, resta da capire se l’insufficente prima frazione sia frutto più dell’assestamento tattico che la nuova disposizione richiedeva, oppure del classico freno a mano inserito per tutto il primo tempo.