(Stefano Agresti) – Una quindicina di anni fa, anche meno, le chiamavamo «le sette sorelle »: erano le padrone del nostro calcio. Queste di oggi non sono ricche e spendaccione come quelle di allora, ma stanno accendendo il campionato. Nell’ultimo week-end, per esempio, hanno vinto tutte, tranne la Fiorentina che però ha inseguito il successo fino al 95’ nonostante le assenze. Non esce, insomma, ridimensionata dal bel pari con la Samp.
Dalla Juve al Napoli, dall’Inter alla Lazio, dalla Roma fino al Milan, le altre hanno conquistato tutte quante tre punti, perciò il rapporto di forze è rimasto pressoché immutato (a parte l’aggancio Petkovic-Montella). S’è invece allargata la forbice con il resto della compagnia, dal quale sta emergendo proprio il Milan che oggi è la settima forza del torneo. Il gruppo al vertice vola: ci attendono mesi di fibrillazioni da scudetto.
Non tutte le concorrenti escono però dalla giornata con le stesse sensazioni. E nessuno sembra stare bene come le due di testa. Così, se la Juve s’è rilanciata stravincendo il derby di sabato, il Napoli ha fornito adeguata risposta passeggiando sul Pescara. L’ostacolo non era dei più elevati, ma gli azzurri hanno mostrato sicurezza, convinzione, forza, concretezza, cattiveria. Una gran bella vittoria piena di significati, tanto che perfino De Laurentiis ha dovuto ammettere che sì, questa squadra costruita nel tempo con sapienza e intelligenza (e a più 12 punti rispetto allo scorso campionato) può davvero vincere lo scudetto. Noi non ne abbiamo mai dubitato.
Non è stata altrettanto incoraggiante l’immagine data dall’Inter (il Palermo ha ceduto solo su autogol), mentre la Lazio ha piegato il Parma (ma ha perso Klose) e alla Roma è riuscita una rimonta complicatissima a Siena (e Totti continua a giocare in un’altra dimensione).
E in questo fine settimana, per le sette sorelle, arrivano gli scontri diretti: sabato Roma-Fiorentina, domenica Inter- Napoli. Ci sarà da divertirsi.