(V. Meta) – Il credito con la sorte che aveva accumulato cominciava a essere piuttosto cospicuo considerando che deve ancora compiere diciotto anni, ma per Lorenzo Zonfrilli sembra finalmente arrivato il momento di riscuotere. Ci sono le mani del portierino di Anguillara su una delle migliori partite della Primavera, l’1-1 con il Palermo di domenica scorsa a Trigoria che ha tenuto i giallorossi al secondo posto e che, scontro diretto di oggi permettendo, potrebbe permettere alla squadra di De Rossi di guadagnare terreno rispetto a Lazio a Napoli. «Zonfrilli è stato bravissimo – l’elogio del tecnico a fine gara -. Devo fargli i complimenti perché è stato capace di farsi trovare pronto tutte le volte che è stato chiamato in causa, che soprattutto per un portiere non è una cosa facile. Sta crescendo e sa di dover ancora migliorare, però noi sappiamo di poter contare su di lui».
L’influenza lo ha costretto a saltare il derby e regalato il più suggestivo degli esordi al sedicenne figlio d’arte Marchegiani: sembrava l’ennesimo colpo di sfortuna per un ragazzo che l’anno scorso era rimasto fuori praticamente per l’intero campionato per via di due infortuni alla mano, il secondo dei quali risolto dall’intervento chirurgico cui si è sottoposto il giorno del diciassettesimo compleanno. Invece si è trattato solo di una battuta d’arresto, visto che tre settimane più tardi gli è arrivata la raccomandata più bella che potesse ricevere, quella contenente la convocazione al suo primo stage con la nazionale. Tre giorni di lavoro a Coverciano insieme ad altri diciannove compagni di ruolo (fra i quali lo stesso Gabriele Marchegiani), poi la partenza diretta in treno per Verona e la sfida di Coppa Italia con il Chievo.
L’andata degli ottavi l’ha giocata Svedkauskas, il ritorno, in programma sabato a Trigoria, potrebbe toccare a lui, nel caso in cui il lituano fosse convocato per l’anticipo di Serie A contro la sua ex squadra. Dalla parentesi azzurra è rientrato con un bagaglio di esperienza e anche di rinnovata fiducia in se stesso: lui che fino a pochi mesi fa si chiedeva se sarebbe riuscito a trovare posto in panchina, si è ritrovato titolare nella partita più importante del girone d’andata e ha pure salvato il risultato con gli interventi decisivi su Bollino, Malele e Bentivegna. A Coverciano lo hanno osservato con attenzione e alla fine la relazione stilata sul suo conto è stata particolarmente lusinghiera.
Certo ritagliarsi un posto in Under 18 sarà impresa tutt’altro che facile, visto che lì si giocano il posto i giganti romani Luca Savelloni e Wladimiro Falcone (che domenica a Firenze era il secondo nella Samp), e solo perché l’altro romano, Luca Lezzerini, è stato promosso sotto età con l’Under 19. Lorenzo, che nell’ultimo anno è cresciuto in altezza fino ad arrivare a sfiorare il metro e novanta, sa di avere margini di miglioramento importanti e proverà a giocarsi le sue carte per restare nel giro azzurro dando il massimo con la Roma, dove con Svedkauskas a mezzo servizio e in attesa del ritorno di Tassi è destinato ad avere sempre più spazio. E se i guai fisici di Stekelenburg dovessero protrarsi, chissà che prima o poi non gli capiti di respirare l’aria dell’Olimpico.