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IL ROMANISTA Mazzone: “Zeman maestro, bravo Montella”

Carlo Mazzone

(R.Canocci) – Tanti ex di Roma e Fiorentina hanno commentato la partita di sabato prossimo. A partire dal simbolo dei viola, Giancarlo  Antognoni, intervistato da Centro Suono Sport: «Roma e Fiorentina – ha detto – sono in ottime condizioni, sarà una bella partita, giocano bene, vedremo una bella partita, aperta a tutti i risultati. La Roma ha il vantaggio del fattore campo, la Fiorentina è quadrata, concede poco e la Roma dovrà stare attenta. Riguardo ai giallorossi, se prendiamo singolarmente ogni giocatore è una bella squadra, ha bisogno di un po’ di tempo, non si può pensare che può garantire il campionato, è una bella squadra da vedere, non è attendista. Zeman si è accorto che deve migliorare la fase difensiva ma non perché non ha giocatori all’altezza dietro. Marquinhos è uno dei difensori migliori, se si adotta un centrocampo più difensivo prende meno gol». Infine, De Rossi:«Giocatori come lui ce ne sono pochi. Possono succedere queste incomprensioni, De Rossi è meglio averlo in campo che fuori. E’ un giocatore che serve a questa squadra. Un allenatore deve migliorare le caratteristiche dei giocatori che ha, non le può stravolgere, un allenatore deve valorizzarle».

Da un ex fiorentino a una radio romana, ecco un ex romanista in una radio fiorentina. E’ Sebino Nela, che ha detto la sua ai microfoni di Radio Blu: «La Roma ha tanti giocatori di talento e ha tanti giovani che ha deciso di lanciare, anche in difesa. Burdisso non è adatto al gioco di Zeman e si stanno lanciando ragazzi con prospettive straordinarie, soprattutto Marquinhos che gioca da veterano. La Fiorentina la vedo bene, è la squadra del campionato. Ha dimostrato che si può giocare anche senza mediani grazie all’intelligenza tattica dei suoi centrocampisti, mi pare che tutto l’ambiente abbia armonia ed entusiasmo». Ecco Abel Balbo, tanti anni e tanti gol nella Roma, ma anche una stagione in viola: «Sarò allo stadio per vederla. Credo che sarà uno scontro molto bello, perché si tratta di due squadre che fanno un calcio propositivo anche se con delle differenze. Poi ci sarà spazio anche per i ricordi. Avendo giocato in entrambe le piazze, sono molto legato sia ai colori viola che alla Roma naturalmente». Differenze tra Montella e Zeman? «Vincenzo l’ho conosciuto da compagno di squadra. Vedendo giocare la sua Fiorentina però posso dire che lui è uno che predilige il possesso palla, mentre Zeman è più votato alla verticalizzazione. Due modi diversi di fare bel calcio».

Infine, Carlo Mazzone, che in carriera ha allenato sia la Roma sia la Fiorentina.«Ci saranno tanti gol e vedremo spettacolo – ha detto a violanews.com – Tutte e due le squadre giocheranno in modo offensivo, senza paura. È questa la grande novità della Fiorentina di Montella. Di certo i tifosi si divertono perché vedono la squadra non mollare mai, poi ci può stare che qualche partita vada storta». Di Montella, Mazzone pensa solo bene: «Ha preso i segreti di tanti maestri del calcio, poi ha frequentato Coverciano e quella è una grande scuola: in Italia abbiamo i tecnici migliori, non dobbiamo dimenticarlo. C’è però un aspetto che ha nel dna e cioè saper gestire i propri calciatori, quella è una parte di carattere che devi avere e non la puoi prendere da nessuna parte. Montella ne è in possesso, gestire un gruppo di atleti ricchi e fortunati non è facile, si rischia di concedere a loro di tutto, in quel caso sono poi i giocatori che comandano l’allenatore». E Zeman? «E’ un maestro ed ha ancora qualcosa in più anche per la grande esperienza. Ne ha viste di tutti i colori, non ha mai perso la calma: all’inizio della carriera un tecnico magari ha molto entusiasmo – vale anche per me – poi però bisogna imparare a ragionare a mente fredda, senza essere condizionati e non sempre questo passaggio è scontato e automatico. Con Zeman questo succede sempre, Montella è già distaccato, si vede che non è un giocatore, mentre qualcuno magari va in panchina appena terminata la carriera e fa confusione tra i ruoli di giocatore e tecnico, sono due cose che non hanno niente in comune».

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