(F. Balzani) – «Il mister voleva spronarti, quelle parole devi prenderle come uno stimolo». C’è voluto un incontro tra Baldini, Sabatini e De Rossi a Trigoria per placare l’ennesimo maremoto creato dalle dichiarazioni di Zeman. I due dirigenti hanno convocato il calciatore e insieme hanno visionato l’intera intervista. Lo scopo era dimostrare che Zeman non volesse offendere il giocatore, ma stimolarlo a migliorare. De Rossi è sembrato sereno, anche se avrebbe preferito che il tecnico gli avesse parlato in faccia. Zeman che, poi, lo ha schierato tra le riserve. Baldini e Sabatini hanno però parlato anche con Zeman, rimproverandogli la dichiarazione relativa al mercato («Nessuno me l’ha chiesto, non credo ci siano 10 squadre che lo vogliano »). Battuta fuori luogo, che rischia di deprezzare De Rossi, comunque corteggiato da Mourinho che vuole portarlo al Psg a giugno. Eventualità che non si augura Perrotta: «Daniele è un giocatore dalle qualità superiori, attaccatissimo alla maglia. Solo noi sappiamo l’amarezza che aveva dopo l’espulsione al derby. Non sta facendo le cose eccezionali alle quali ci aveva abituato, ma la sua non è una brutta stagione. Mi auguro possa restare. Il gol di Siena? Le emozioni di quel momento valgono più di un trofeo vinto».E a proposito di emozioni, ieri Baldini è intervenuto al meeting “Passione contro business: il calcio del 3˚ millennio”. «Oggi il calcio è meno sport e più spettacolo – ha detto il dg –Ricordo Franco Sensi: aveva una passione smodata per la Roma. Pallotta e gli americani non sono qui tanto per fare business, hanno preso la Roma per essere ricordati: il loro non è un impegno mordi e fuggi. Agnelli? Ci dovrebbe essere una saldatura tra Roma e Juventus come fra tutte le società che come noi vogliono cambiare la Lega calcio».