Non chiamatela retromarcia, anche se potrá sembrarlo. Zeman preferirebbe parlare di “disinformazione”. Le parole del boemo su De Rossi erano sembrate durissime a tutti. Non al boemo, visibilmente turbato sul tema: “Montella ha scherzato su De Rossi a Firenze? Ma non c’è da scherzare su questo argomento. Anche perché voi invece di informare voi disinformate. È allucinante”. Colpa della stampa allora, e non di uscite spericolate sul tema più caldo dell’anno e proprio nel momento in cui la Roma aveva ritrovato il passo delle prime. Ne è convinto il tecnico: ” Non mi sta bene quando vengono stravolte le mie parole. Cosa intendevo quando ho detto che non era affiatato con la squadra? Che lui è abituato a giocare in un centrocampo diverso. È un discorso solo tattico”. Quello che non cambia è l’ottica di Zeman sul mercato del centrocampista: ”Ripeto il concetto: per me De Rossi è un giocatore importante e spero che ci servirà. So che per me è un giocatore importante. Io leggo i giornali e dico che difficilmente si trovano dieci squadre che lo vogliono acquistare sia per problemi economici generali che per l’età del giocatore”. Caso tutt’altro che chiuso, verrebbe da dire. Ma non per Zeman: “Per me non è successo nulla, non ho parlato né con De Rossi né con la società. Se gioca non ve lo dico, vediamo, è a disposizione”. Non certo il modo migliore per scrivere, sulla questione, la parola fine.
Parlando della Fiorentina, arrivano anche i complimenti a Montella: “E’ una squadra che gioca bene, anche il Catania ha giocato lo stesso calcio anche se con altri interpreti”. Ma nessuna partita decisiva: “Se si vince si migliora la classifica, si prende più convinzione mentre se si perde si deve lavorare di più e meglio. Tutte le partite sono importanti, non importa vincere col Pescara o con la Juve, sono sempre tre punti. Le vittorie portano entusiasmo e voglia di andare avanti, davanti alle sconfitte c’è solo da lavorare”.
Domande anche su calciopoli, dopo la sentenza della Corte di Appello di Napoli che nel processo su calciopoli ha condannato l’ex amministratore delegato della Juventus a un anno e otto mesi di prigione con la condizionale, pena inferiore sia a quella in primo grado (tre anni) che a quella richiesta dall’accusa (quattro anni). “Che effetto mi fa la condanna di Giraudo? Non mi fa effetto”.
Fonte: repubblica.it