(C. Zucchelli) – La miglior Roma dell’anno contro la squadra che finora aveva ricevuto più complimenti di tutti. La quarta vittoria di fila. I 29 punti in classifica. I meno 6, almeno per una notte, dalla Juve capolista. Tutto questo è stata RomaFiorentina. Tutto questo ma non solo: Roma-Fiorentina (4-2) è stata la vittoria di Zeman, che lascia fuori Stekelenburg, De Rossi e Osvaldo, di Totti, due gol e un assist, ma anche di Tachtsidis, di Florenzi, di Castan e della Roma tutta, capace di impartire alla Fiorentina di Montella un’autentica lezione di gioco. Perché se è vero, ed è vero, che i 3 punti sono stati in bilico fino all’ultimo, è vero anche che i giallorossi si sono divorati di tutto e di più davanti a Viviano. Se solo Destro e compagni fossero stati più cinici avrebbero messo in cassaforte la vittoria ben oltre il 43’ del secondo tempo quando Osvaldo, entrato da poco, ha segnato il 4-2 che ha fatto tirare a tutti (e a Totti, autore di una doppietta, mentre l’altra rete porta la firma di Castan) un sospiro di sollievo.
Ci voleva, al termine di 90’ assolutamente dominati. Al 7’ arriva il vantaggio: punizione di Totti dalla trequarti, Tachtsidis si fa trovare pronto sulla linea del fuorigioco e di testa sorprende Viviano, col pallone che varca la linea grazie al tocco, decisivo, di Castan. La Roma segna su calcio piazzato ma subisce anche da calcio piazzato: schema su punizione, Roncaglia parte da dietro sorprendendo la difesa della Roma, che si ferma per il fuorigioco, e batte Goicoechea. Al 19’ Roma ancora in vantaggio: bello scambio in velocità Totti-Destro, l’attaccante vede il Capitano a centro area e invece di tirare gliela ripassa. Francesco, d’esterno destro, batte Viviano (a cui non aveva mai fatto gol) e mette a segno il gol numero 220 in A. Gli animi si scaldano: Olivera, nervosissimo dal primo minuto, fa un fallaccio su Pjanic e, non contento, gli rifila un pestone mentre è a terra. La Roma protesta, Banti perde il controllo della situazione e grazia il giocatore viola – per lui solo un giallo – e poi ammonisce Tachtsidis per proteste. La Roma potrebbe trovare il terzo gol ma Destro, solo davanti a Viviano, perde l’attimo giusto e si fa rimontare da Rodriguez.
La Roma pressa benissimo e tiene sempre in ansia la difesa di Montella, anche sui calci piazzati: al 39’ sembra ripetersi lo schema del primo gol – punizione di Totti dalla trequarti, colpo di testa di Tachtsidis – ma la mira del greco stavolta è pessima. I gol mangiati aumentano al 42’ quando Destro stavolta, su assist di Pjanic dalla linea di fondo, tira debolmente di sinistro addosso a Viviano. Il portiere viola però non può nulla quando Totti, da casa sua, lascia partire un destro che gli spezza le mani e si va a posare dritto dritto in fondo alla rete. Lo stadio esplode, lui esce dal campo ringraziando i tifosi e battendosi la mano sul cuore. Dove c’è la sua gente. Dove c’è e ci sarà sempre la Roma. Il tecnico viola nell’intervallo cambia: dentro El Hamdaoui e Fernandez, fuori Cassani e Olivera.
La mossa dà i suoi frutti visto che dopo un minuto il numero 9 di testa accorcia le distanze, bruciando di testa i centrali della Roma. I giallorossi non si fanno intimorire dalla reazione della Fiorentina e con Pjanic, un paio di volte, vanno vicini al gol del 4-2. Al 20’ anche Zeman cambia: dentro De Rossi (presenza numero 400 in giallorosso) e Perrotta, fuori Tachtsidis e Florenzi. Le occasioni fioccano in chiave giallorossa e al 23’ viene annullato un gol regolare a Marquinhos che aveva approfittato di una traversa presa da Destro. Per il numero 22 è l’ultima giocata visto che un minuto dopo al suo posto entra Osvaldo. Montella si gioca la carta Seferovic al posto di Toni, gli ultimi minuti sono di fuoco e l’Olimpico deve ringraziare Goicoechea bravissimo, a 4’ dalla fine, a fermare Seferovic.
Il portiere uruguaiano la combina grossa quando, sugli sviluppi del corner, esce a vuoto ma per fortuna, sua e della Roma, c’è Bradley sulla linea. Ci vuole la spinta dello stadio per resistere, la Fiorentina ci crede, si sentono anche i 1.500 tifosi viola, ma la Roma al minuto 43’, chiude i giochi. Contropiede da manuale, Perrotta apre per Totti, palla per Osvaldo e gol sotto la Nord. Festa, gol numero 8 in campionato per lui, abbraccio a Destro in panchina (ricambiato quello di Siena) e tutti a casa. Alé