(A. Austini) – Aspettando eventuali provvedimenti della società, meno male per lui che almeno Zeman lo assolva.«Era dal primo tempo – analizza il boemo – che aveva il difensore attaccato sulle spalle. Non è quello il modo, non si dovrebbe giocare a rugby in area, lui si è liberato e magari si potrebbe dire prima al difensore di staccarsi, così non succede. Non so giudicare la gravità ma certo, il suo è un brutto gesto perché lascia la squadra in dieci». Nei quarti mancherà ancora Lamela, contro chi ancora non si sa. «A me – dice Zeman – vanno bene sia la Fiorentina che l’Udinese. Però se penso di giocare in Friuli di sera a gennaio dico che non c’entra molto con il calcio: purtroppo non si trovano date per la Coppa Italia».
Di De Rossi il tecnico continua a parlare con una certa freddezza. «Ha iniziato molto bene, in modo ordinato, poi penso sia calato perché non è abituato a giocare novanta minuti. Eravamo in dieci e anche gli altri non hanno aiutato in fase di interdizione. Il ruolo fuori dal campo lo ha mantenuto uguale a quello degli anni precedenti, è importante nei rapporti con i compagni. Poi ci sono le scelte che per ora non gli danno ragione, ma oggi ha dimostrato di essere un giocatore di valore, almeno all’inizio».La ripresa è servita invece a Stekelenburg. «Ha fatto due parate ottime e sono contento: non mi mette in imbarazzo».
Però ora Zeman dovrà fare una scelta definitiva tra due portieri. Su Pjanic non ci sono più dubbi, eppure il boemo continua a chiedergli di più. «In fase offensiva ha tutto: tiro, inserimento e assist. La fase difensiva ancora gli manca». Non si può avere tutto dalla vita, meglio accontentarsi delle tante cose belle che alla Roma in questo non mancano. I giovani, ad esempio. «Hanno qualità e possono migliorare, spero riescano a darci le soddisfazioni che ci aspettiamo. Romagnoli ha fatto benissimo, non si perso nella prima gara con i grandi. Nico Lopez era un po’ sperduto all’inizio mentre nella ripresa è entrato più nel vivo del gioco. Sono contento per il risultato – prosegue il tecnico – nel primo tempo abbiamo cercato di fare quello che sappiamo e mi è piaciuto il secondo gol: una giocata da ripetere più spesso. Nella parte finale abbiamo lasciato troppo l’iniziativa all’avversario, ma era importante passare il turno». Per arrivare dove? «Dobbiamo incontrare tante squadre e c’è tutto il girone di ritorno. Mi auguro – chiude Sdengo – che faremo sempre meglio e saremo convinti di quello che facciamo». Senza alzare le mani, se possibile.