Ci stiamo abituando a dire “la Roma ha vinto”: con quella di ieri sera, in Coppa Italia, le vittorie consecutive sono 5, e non si vedevano da tanto tempo nella Capitale. Vittoria zemaniana, secondo molti, vittoria tosta, frutto della giusta unione tra i pensieri offensivi del vecchio Boemo e l’attenzione difensiva che richiede il calcio moderno. Zeman non sottovaluta l’impegno contro l’Atalanta, mandando in campo anche molte ‘seconde scelte’ del calibro di De Rossi e Burdisso: gente con la fame giusta per vincere, dovuta alla lunga assenza dal campo, figlia di scelte tecniche.
L’ANALISI TATTICA. Tanti i cambi nell’undici titolare, come detto, ma tutti di altissimo livelli: alcuni dei giocatori scesi in campo hanno sicuramente più esperienza rispetto ai consueti titolari, basti pensare all’avvicendamento Stekelenburg-Goicoechea. Cambia anche la coppia di difensori centrali, con l’inserimento dal primo minuto del ‘senatore’ Burdisso e dell’allievo Romagnoli, all’esordio tra i grandi. De Rossi si riprende le chiavi del centrocampo, ai suoi lati corrono Bradley, ormai intoccabile, e Pjanic, con compiti puramente di costruzione; davanti manca Totti, al quale spetta il giusto riposo, tocca ad Osvaldo-Destro-Nico Lopez, con l’uruguagio all’esordio dal primo minuto.
I ragazzi di Zeman entrano in campo con il piglio giusto, con la voglia di chiudere la gara il prima possibile: se l’Atalanta non riesce ad imporre mai il suo gioco il merito è soprattutto della squadra romanista, che non concede nulla da subito. Il primo goal, realizzato da Pjanic con un destro da fuori, non regala spunti tattici, ma ci ricorda la rete di Vucinic segnata proprio in quella porta, proprio a Consigli, sempre in un Roma-Atalanta. Il bosniaco con De Rossi schierato centralmente viene liberato da molti compiti difensivi, ed è impegnato a costruire gioco, aiutando lo stesso numero 16, e nella manovra di sostegno alle punte.
Il 2-0, con firma di Osvaldo, è frutto della verticale zemaniana: Destro si infila tra le linea ed il numero 9 attacca la profondità, tagliando fuori i due centrali avversari; al resto ci pensa l’amico Consigli che non interviene, e la punta del piede destro dell’italo-argentino trova la strada spianata. Purtroppo questo giocatore, che ora sembra anche recuperato fisicamente, è anche il dolore di questa squadra, e lo dimostra rimediando la terza espulsione dall’inizio dell’anno, la sesta in giallorosso: troppe per una punta.
Anche il terzo goal è ‘Made in Zeman’: azione tutta svolta in verticale, sull’asse De Rossi-Pjanic-Destro, ognuno impegnato nello svolgere al meglio il proprio compito. Capitan Futuro recupera la palla appoggiando subito a Pjanic; il bosniaco, servito sul taglio, vede il movimento di Destro, che appoggia comodamente con il piatto destro: 3 passaggi per un goal, proprio come Pescara.
In fase difensiva la Roma non sbaglia, grazie all’ottima prestazione di tutti i suoi elementi: meritano, però, un commento particolare Stekelenburg, Piris e Romagnoli. Il portiere olandese torna a difendere la porta nel migliore dei modi, trasmette tranquillità al reparto, e conferma di avere piedi ottimi, sebbene sia stato acquistato un altro portiere proprio perchè non considerato abbastanza dotato tecnicamente. Piris continua ad essere l’esempio che con l’applicazione ed il lavoro si può tutto: il paraguayano non sbaglia più una diagonale difensiva, specie quando deve coprire i tagli da destra verso sinistra. Ma, soprattutto, non si accontenta più della sola fase difensiva; ora, addirittura, si concede e mostra in quella offensiva, sfiorando il goal e andando vicino alla conquista di un calcio di rigore, negatogli solo da un Russo discutibile. Romagnoli, poi, è la nota lieta di questo incontro, volendo anche il migliore in campo: personalità, tecnica e fisicità. Non sarà Marqunhos, ma di calciatori come il brasiliano ne nascono pochi; si tratta, comunque, di un difensore centrale fortissimo, che concede praticamente nulla ad una punta esperta come Denis, che l’anno scorso tanto aveva fatto soffrire i centrali giallorossi.
ANALISI ATLETICA. La condizione della Roma cresce vistosamente ad ogni partita, raccogliendo finalmente i frutti del duro lavoro estivo. Chi migliora gara dopo gara, anche secondo questo aspetto, è proprio il terzino destro Ivan Piris, che finalmente ci mostra la sua velocità di cui tutti ci avevano parlato.
Ottimo Stekelenburg, al ritorno tra i pali dopo diverse settimane, non si fa trovare impreparato, nonostante ricopra un ruolo decisamente delicato, e torni tra i pali in una giornata così fredda, difficile da interpretare tra i pali. Come merita di essere menzionata la condizione di Destro: mostra una potenza fisica che ricorda i grandi ‘arieti‘ offensivi, costringendo puntualmente l’avversario al fallo. Per fermarlo bisogna maltrattarlo, e così fanno i suoi avversari fino a costringerlo ad abbandonare il campo.
A cura di Luca Fatiga