Michael Bradley, centrocampista della Roma, ha rilasciato una lunga intervista, sulla sua esperienza italiana: “Quando si guarda alle migliori squadre italiane, sia che si tratti della Nazionale o sulle migliori squadre di club, c’è sempre un apprezzamento reale per i giocatori in tutte le posizioni, ma soprattutto per quelli del centrocampo che sono in grado di sacrificare se stessi. Da quando sono in Europa e ho viaggiato un po’, ho sempre avuto modo di pensare che le mie abilità si sarebbero adattate bene in Italia. Ci sono state una o due esperienze lungo la mia strada che non hanno funzionato, poi due estati fa, quando le cose a Gladbach erano esaurite e la possibilità per andare al Chievo era lì, ho ritenuto che sarebbe stato una cosa molto buona per la mia carriera. Mi piace giocare qui, gli italiani amano il loro calcio, sono veramente appassionati. Si tratta di una parte molto importante della loro vita e di chi sono. Penso che sia la stessa cosa per me. Avere la fortuna di giocare in un paese, di giocare un club, di essere circondato da persone che pensano nel mio stesso modo di fare, questo è qualcosa di speciale. Ho grandi ricordi quando mi svegliavo al mattino e con mio padre guardavamo la partita del campionato italiano. Quello era aprire gli occhi, da ragazzino degli Stati Uniti, per vedere com’era il calcio qui: avevano grandi centrocampisti. Mi piaceva vedere questi ragazzi e vedere se potevo imparare e aggiungere quelle cose per il mio gioco. Ogni giorno sento come sto migliorando e diventando un giocatore più completo. Questa è una battaglia senza fine. Dal giorno in cui per la prima volta si calcia un pallone fino al giorno in cui si decide di essere pronti, questa deve essere la vostra mentalità. Sono sicuramente migliorato nei passaggi e nella visione di gioco”.
Fonte: Foxsports.com