(U. Trani) – A Verona, il 1° maggio scorso,l’ultimo digiuno della Roma: 0 a 0 contro il Chievo, avversario domani, sempre al Bentegodi, dei giallorossi, gli unici ad aver sempre segnato in questo campionato (e nelle ultime due partite di quello passato: striscia di 17 di fila). Zeman, come spesso gli è accaduto in carriera, ha il miglior attacco: 35 reti in 15 gare (38 in 16 se si contano anche le 3 del successo a tavolino contro il Cagliari), media di 2 abbondanti a match, senza dover nemmeno sommare le 3 realizzate contro l’Atalanta in Coppa Italia.
Osvaldo è il capocannoniere: 9 gol. L’ultimo, firmato dall’italoargentino martedì sera contro la squadra di Colantuono in Coppa Italia, è storico per l’allenatore di Praga. E’ il duecentesimo con la Roma, considerando le due stagioni della sua prima avventura sulla panchina giallorossa e il parziale di questa. In tutto, grazie a Destro, anche lui a segno contro l’Atalanta sono 201 in 102 gare, media di 1,97 a partita (80 in 40 gare nel ’97-’98; 83 in 46 del ’98-’99 e le 38 in 16, escluse le 3 di Cagliari, di quest’annata).
Se Totti, con 36 reti, è scontatamente il miglior marcatore nelle 102 partite di Zeman, proprio Osvaldo è attualmente l’attaccante romanista più decisivo. Pur avendo meno presenze del capitano (tre) e di Lamela (una) e le stesse di Destro (11), il centravanti per sei volte ha inciso sul risultato. Pesanti, insomma, 6 delle sue 8 reti, quindi almeno una gara su due. Dietro a Osvaldo c’è Totti, 6 gol e in cinque casi fondamentale anche come finalizzatore e non solo come uomo assist nel copione del boemo. Destro, 4 reti, ha influito due volte, mentre Lamela, secondo miglior realizzatore con 8 reti, solo in una circostanza. Dunque, come si vede nella tabella qui sotto, il meno decisivo. Forse solo una casualità. Perché nessuno dimentica che l’argentino, nel giorno del debutto l’anno scorso contro il Palermo, si presentò con un tiro da tre punti, tra l’altro bellissimo, con una carezza di sinistro .
Zeman sta ottenendo il meglio dal tridente offensivo. Almeno uno dei tre attaccanti ha sempre segnato. E’ successo anche in Coppa Italia. Ma sono i numeri relativi alle partite in campionato a dare un senso al lavoro iniziato ai primi di luglio a Riscone: 27 dei 35 gol sono venuti dalle punte, compreso Nico Lopez che in questo torneo ha solo due presenze. Pjanic, 3 gol (compreso quello all’Atalanta in Coppa Italia), è invece l’eccezione: il bosniaco, nelle ultime due gare di campionato, è partito da esterno d’attacco, ma ha fatto centro sempre quando ha giocato da centrocampista.
Osvaldo, insieme con il sempre presente Totti (ha saltato solo la gara di Coppa Italia), rimane il punto fermo del tridente. Se l’italoargentino non gioca, vuol dire che non sta bene. Dovrebbe esserci pure domani, anche se Destro è in forma e in quattro partite contro il Chievo (con le maglie del Genoa e del Siena) ha già contato 4 gol. Nella rifinitura di stamattina prima della partenza, Zeman valuterà le condizioni fisiche di Pjanic e di Lamela. Ha cinque uomini per il tridente scatenato. Con il boemo solo 9 volte la Roma ha fatto cilecca: 6 nella prima stagione e 3 nella seconda. Mai in questa. A Verona, sul campo dell’ultimo flop, non si vuole certo fermare sul più bello.