Mancano due rigori, ci sono metri di giudizio che cambiano anche a distanza di pochi minuti, c’è più di un dubbio sul gol di Pellissier, nella nebbia (davvero molto fitta…) si hanno solo ombre e impressioni. Andiamo, più o meno, in ordine cronologico. Partendo dal metro di giudizio su falli e scorrettezze adottato in duecentoquaranta secondi. Al 24’, Piris interviene con la gamba alta su Thereau, l’impressione è che forse non ci sia neanche il contatto, tanto che potrebbe trattarsi di gioco pericoloso. Bergonzi, invece, oltre alla punizione, mostra il cartellino giallo, dopo un’autentica sceneggiata («Castan? Castan? Qua, altrimenti la caccio fuori… Glielo dica….Lo chiami , riferito a Florenzi che è nei pressi) che ce la saremmo volentieri meritata.Passano quattro minuti e Rigoni travolge Piris, intervenendo da dietro, a forbice, rischiando di mettere a repentaglio l’incolumità dell’avversario. (…). Arriviamo alla ripresa. Pallone in area del Chievo, il primo ad arrivarci è Totti che lo tocca, Dainelli sta cercando il rinvio, il pallone non lo trova mai, prende soltanto il piede del capitano giallorosso. Può sembrare un intervento non clamoroso, ma è calcio di rigore, che invece Bergonzi (ed anche l’addizionale Irrati) non vedono. Fra l’altro, l’arbitro, nell’occasione, è molto accentrato (è quasi nella lunetta dell’area di rigore), e questa posizione molto “chiusa” gli ha impedito di avere una visuale aperta sull’episodio.
Fonte: Corriere dello Sport