Sono state rese note le motivazioni della sentenza dello scorso 7 novembre con cui Luciano Moggi veniva assolto dall’accusa di diffamazione nei confronti di Zeman: “L’espressione ‘non sa allenare’ non è da reputare, per il contesto considerato, sproporzionata, nè gratuita” si legge in un lancio dell’Ansa.
Per questa ragione il gup di Milano ha deciso di assolvere l’ex dg della Juventus, per le affermazioni rilasciate alla stampa al termine di un’udienza del processo sulla vicenda Calciopoli, tra cui un ‘non sa allenare’ riferito all’allenatore giallorosso. Nelle motivazioni della sentenza, emessa lo scorso 7 novembre con rito abbreviato, il giudice Luigi Varanelli spiega che “pur nella obiettiva asprezza e lesività del giudizio tranciante dell’imputato, sicuramente connotato da toni ritorsivi rispetto alla deposizione di Zeman, la valutazione, ovviamente soggettiva, è da porsi in stretta relazione proprio alle affermazioni del tecnico boemo e va ritenuta non aver trasmodato in uno strumentale attacco personale, gratuito o sproporzionato o incongruo”. Il giudice aggiunge che anche le “presunte e opinabili difficoltà comunicative del tecnico boemo” non sono state “evocate pretestuosamente e in modo palesemente incongruo dal Moggi ma direttamente funzionale alla sua tesi”.