(G. De Stefano) I giallorossi trionfano all’Olimpico e dopo 30′ sono già in vantaggio 3-0 con i gol di Burdisso, Osvaldo e l’argentino che va in rete anche nella ripresa. Nel finale, dopo l’espulsione di Marquinhos arrivano i centri di Pazzini (rigore) e dell’ex Bojan.
Tutto come previsto. Uno show all’insegna del gol. Precisamente 6: 4 della Roma, 2 del Milan. Ma non inganni l’uno-due rossonero. I giallorossi trionfano in una serata rossonera da dimenticare. Erik Lamela segna una doppietta e vince il duello personale con El Shaarawy, affondato con tutta la nave. Partenza da incubo, perché nel primo tempo Burdisso, Osvaldo e Lamela chiudono praticamente il discorso. L’argentino segna anche il poker nella ripresa. Inutili le reti nel finale di Pazzini, su rigore, e di Bojan. Ma è Zeman la bestia nera del Diavolo: dopo averlo già battuto 5-0 e 1-0, infila un memorabile 4-2.
IL SOLITO BURDISSO — Togliete le catene a Roma e Milan e sarà spettacolo, avevano detto. Previsione azzeccata. E a briglie sciolte è subito partita. A farla sono i rossoneri. Squadra alta proprio come piace ad Allegri. Il segnale è forte; ci pensa El Shaarawy (meno di 2 minuti) dal limite con palla che sibila di poco a lato. Quello del Milan è un pressing feroce. Zeman ordina ai ragazzi di non temere. Attendete e contenete. E ripartite in contropiede. Anche perché gli spazi sono inauditi. Abile mossa del boemo che sfrutta l’allegria difensiva dei rossoneri che capitolano da lì a poco. Ovviamente su palla inattiva. A dire il vero la sirena l’aveva fatta suonare al 12′ Amelia con una deviazione spettacolare in angolo della palla calciata da Osvaldo, destinazione incrocio dei pali. E’ l’autostrada del gol che arriva al 13′. Dalla bandierina spiove una palla che Burdisso, indisturbato, deposita alla sinistra dell’immobile Amelia.
30 MINUTI DA INCUBO — Il Milan sbanda, ma si ricompatta e per poco non coglie il pari. El Shaarawy irrompe davanti a Goicoechea, ma il dribbling di troppo a sinistra non inganna il portiere uruguaiano, che non essenso un pollo, con abile mossa gli toglie palla. L’errore (sarebbe stato il caso di sferrare un bolide) il Milan lo paga caro. Perché la Roma è in palla e gioca che è un piacere. Bradley, scelto al posto di Florenzi, regala dinamismo e più precisione al centrocampo della Roma che quando riparte fa a fette i rossoneri. Al 23′, infatti, arriva il tracollo. Ancora un gol di testa. Il regista è Totti che si mangia la fascia sinistra come una vita fa. Assist calibrato e inzuccata chirurgica di Osvaldo che infila nello stesso angolo di Burdisso. Tutti a casa? Sarebbe meglio. La difesa traballa e Mexes e Yepes si guardano in faccia sperduti e senza meta. Come al 30′, quando la Roma fa 3. Davanti ad Amelia è prateria. De Rossi fa qualcosa di incredibile servendo a Lamela la palla da spingere in rete. Che bella la Roma. Gioca con passo felpato. Tacchetti che sfiorano l’erba. Totti giganteggia. De Rossi illumina. Olé urla l’Olimpico che spinge la squadra. Amore corrisposto. I giallorossi ricambiano con azioni veloci e ficcanti, mentre il Milan assiste con le gambe molli in capace di reagire.
FESTA GIALLOROSSA — Servirebbe un’impresa colossale, ma anche muscoli eccezionali. Soprattutto servirebbe un altro Milan. Ma Allegri riparte nella ripresa con la stessa formazione, decidendo solo all’11’ di sostituire Nocerino con Pazzini alla ricerca dell’impossibile. Poco prima Totti si era divorato il poker allargando troppo un diagonale. Appuntamento rimandato. Il 4-0 arriva al 16′ con il colpo di testa sferrato da Lamela, abile a spingere in rete l’assist di Balzaretti. Un gol che stende definitivamente il Milan, incapace di intendere e di reagire. Così a pezzi da permettere a Zeman di rendere gloria a Lamela e Osvaldo che lasciano il posto a Florenzi e Destro. I rossoneri si concedono gol mancati di poco, sventati da Goecoechea, insuperabile come tutta la Roma che gioca gli ultimi minuti in 10 per l’eccessiva espulsione di Marquinhos (fallo di mano e da ultimo uomo). Ma contro questo Milan ne basterebbero anche 8. Che poi Pazzini vada in gol su rigore e Bojan limiti il gap da distanza ravvicinata (al 42′ e al 43′)serve a poco. Alla fine il 4-2 è ineccepibile. La Roma avvisa i naviganti: ci siamo anche noi. Il Milan fa un enorme passo indietro. Buon Natale.