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CORRIEREDELLOSPORT.IT E’ una Roma da sballo!

Totti Zeman

(S. Zizzari) Finisce 4-2 all’Olimpico. Segnano Burdisso, Osvaldo e due volte Lamela. Il Milan si riprende nel finale con Pazzini e l’ex Bojan. Espulso Marquinhos, salterà la sfida al San Paolo contro il Napoli.

ROMA – Velocità, verticalizzazioni e, soprattutto gol. Tanti gol. L’ABC del calcio zemaniano va in scena all’Olimpico dove una Roma da applausi supera con un perentorio 4-2 il Milan rilanciandosi in classifica (terzo posto a tre punti) e recuperando il morale perso dopo la sconfitta nella nebbia di Verona. Una Roma così James Pallotta non l’aveva ancora vista. Il presidente yankee, presente sugli spalti dell’Olimpico a vedere dal vivo i progressi della sua creatura, si conferma un talismano per i colori giallorossi: finora tre presenze e altrettanti successi. La Roma regala spettacolo e gol, traducendo alla perfezione sul campo tutta la filosofia zemaniana. La truppa di Allegri è ridotta a comparsa, soprattutto nel primo tempo. Il Milan è svuotato, impalpabile, ridotto ad un paio di spunti di El Shaarawy, l’unico rossonero a provarci. Per il resto, nella magica notte dell’Olimpico gli occhi sono tutti per la Roma che scende in campo con Bradley al posto dell’atteso Florenzi al fianco di De Rossi (premiato prima del via per le 400 presenze con la maglia giallorossa) e Pjanic. In difesa Castan è squalificato, al suo posto Burdisso con il recuperato Marquinhos. In avanti il tridente delle meraviglie Totti, Osvaldo, Lamela. Allegri invece di affida a Robinho, Boateng ed El Shaarawy con l’ex di turno Mexes in difesa. Pronti, via e sono subito fuochi d’artificio. L’orologio non termina il primo giro che il Faraone mette i brividi ai 50mila spettatori con un rasoterra a lato di poco. I ritmi sono vertiginosi, i cambi di fronte istantanei. La Roma ci mette poco a prendere in mano le redini del match. Al decimo minuto Amelia si supera con una deviazione da campione su un tiro a giro di Osvaldo. Dall’angolo che ne scaturisce Burdisso prende l’ascensore e insacca di testa il primo gol della serata. La reazione del Milan si limita ad una clamorosa palla gol sciupata da El Shaarawy che si fa ipnotizzare da Goicochea nell’uno contro uno in un’azione di contropiede. Al 22′ i padroni di casa colpiscono ancora con Osvaldo, bravo ad anticipare di testa Yepes su un cross al bacio di Totti. Finita? Macchè. Alla mezz’ora esatta arriva il tris capitolino. Stavolta a partecipare al festival del gol è Lamela, bravo a sfruttare al meglio la verticalizzazione di De Rossi. Il primo tempo termina così, con un 3-0 che dice tutto. Galliani in tribuna è scuro in volto, preoccupato anche in ottica Champions con il Barça all’orizzonte.

ANCORA GOL NELLA RIPRESA – Nella ripresa i ritmi restano alti e Totti prova subito a chiudere il conto con un diagonale a lato di un nulla. Allegri prova il tutto per tutto inserendo Pazzini al posto di Nocerino e passando al modulo 4-2-4. Cambia poco. La Roma controlla con ordine e al quarto d’ora infila il poker ancora con Lamela, giunto al decimo gol stagionale. La partita si chiude qui. Il Milan prova a ridurre il passivo, andando vicino al gol con Robinho, Boateng e con il neo entrato Bojan, altro ex della gara. Goicochea si esalta in almeno tre interventi decisivi. In un’occasione è il palo a dire di no a Boateng. Al 32′ arriva l’unico neo nella serata praticamente perfetta dei giallorossi: Marquinhos devia con un braccio un pallone di El Shaarawy lanciato a rete. L’arbitro Rocchi non ha dubbi e lo espelle. Una brutta tegola per Zeman in ottica Napoli. Sotto di un uomo, la Roma rallenta e concede spazio al Milan che prima accorcia le distanze con un rigore realizzato da Pazzini al 41′ e poi mette a segno il secondo gol della serata con un tap in sotto misura di Bojan. Il gol dello spagnolo fa partire i titoli di coda ad una partita da applausi. Per i tifosi della Roma sarà un Natale sereno. Per il Milan, invece, un brutto passo indietro. Ora il terzo posto per i rossoneri dista otto punti. Per risalire servirà un 2013 con il piede spinto sull’acceleratore.

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