(J. Manfredi) La squadra di Zeman supera per 4-2 i rossoneri e resta in corsa per il terzo posto: gol di Burdisso, Osvaldo e doppietta di Lamela. La formazion di Allegri si è ripresa solo nel finale, dopo l’espulsione di Marquinhos. Hanno ridotto le distanze Pazzini su rigore e Bojan.
ROMA – Lo spareggio per restare in corsa per la Champions dice Roma e boccia il Milan che da stasera si ritrova lontano 8 punti dal 3° posto e con 3 squadre davanti. I giallorossi chiudono l’anno nel migliore dei modi riscattando, così, lo scivolone di Verona. Un successo netto, sporcato solo dalle due reti subite nel finale con la squadra, però, ridotta in 10 per un ingenua espulsione incassata da Marquinhos.
ROMA, UNA VITTORIA ARRIVATA DALL’ALTO – Al di là del gioco, la Roma ha vinto soprattutto perché ha dominato sulla palle alte. Yepes e Mexes non sono stati all’altezza di trovare delle contromisure agli inserimenti dei vari Burdisso, Osvaldo e Lamela e per i giallorossi la sfida è diventata presto in discesa. Ma le note positive per Zeman arrivano anche da Goicoechea, superlativo fino alla mezza incertezza che è costato il gol del 4-1, da Piris, sempre più a suo agio nel ruolo di terzino destro, Marquinhos, insuperabile almeno fino al rosso, e da De Rossi che, in cabina di regia, ha interpretato il ruolo con esperienza e grande sagacia tattica.
MILAN, UNA PROVA FALLIMENTARE – Nella serata rossonera c’è ben poco da salvare. La squadra ha tenuto testa ai rivali fino al 2-0. Poi ha avuto un blackout mentale comprensibile quanto ingiustificato da cui si è ripresa, grazie all’orgoglio, solo dopo il 4-0. E i due gol arrivati nel finale servono a consolare poco i tifosi. Oltre a Yepes e Mexes male l’intera mediana, mai in grado di far cambiare ritmo alla squadra. Gli unici a salvarsi sono stati Robinho e i subentrati Pazzini e Bojan. Davvero troppo poco in una gara che valeva mezza stagione.
DE ROSSI RIPROPOSTO REGISTA – Con Burdisso al posto di Castan, squalificato, Zeman ha deciso di giocarsi le proprie carte rispolverando De Rossi in cabina di regia e Bradley e Pjanic ai suoi fianchi. Il Milan ha replicato lanciando nella mischia l’ex Mexes e inserendo Boateng nel ruolo di finto centravanti. I rossoneri sono partiti fortissimo e hanno subito sfiorato il vantaggio con un destro dal limite di El Shaarawy che ha sfiorato il palo.
BURDISSO SBLOCCA IL RISULTATO – La Roma non si è impressionata e, alla prima occasione (13′), è passata. Amelia ha compiuto una prodezza volando a deviare in angolo un destro di Osvaldo destinato ad entrare sotto l’incrocio ma nulla ha potuto sul successivo angolo di Pjanic in cui proprio Burdisso è saltato più in alto di tutti e ha insaccato il pallone di testa a fil di palo.
IL MILAN MANCA IL PARI, LA ROMA DILAGA – Il Milan ha mancato l’immediato pari con El Shaarawy, che si è fatto strappare il pallone dai piedi da Goicoechea lanciato solo verso la porta, e la Roma ne ha approfittato per chiudere i conti. Il 2-0 lo ha realizzato al 23′ Osvaldo con un perentorio stacco di testa su cross dalla sinistra di Totti. Quindi, 7′ dopo, è stato Lamela, smarcato alla perfezione in area da De Rossi, a siglare il comodo tris a tu per tu con Amelia.
LAMELA CALA IL POKER – Chi si aspettava un Milan diverso nella ripresa è rimasto presto deluso. I rossoneri non hanno cambiato passo e la Roma ne ha approfittato per calare il poker al 61′ ancora con Lamela, di testa, su cross dalla sinistra di Balzaretti. A questo punto la squadra di Zeman ha mollato e ci sono volute almeno un paio di prodezze di Goicoechea sulle conclusioni di Robinho e Boateng, più un palo per consentirle di mantenere la porta inviolata.
MARQUINHOS ESPULSO, IL MILAN NE FA DUE – L’episodio che ha dato una spinta in più al Milan è giunto al 78′: Marquinhos ha fermato con una mano El Shaarawy lanciato verso la porta e si è fatto espellere. I rossoneri ci hanno provato e, all’86’, hanno ridotto le distanze col subentrato Pazzini che si è procurato (fallo di Goicoechea) e ha trasformato un rigore. Palla al centro ed ecco subito anche il 4-2, realizzato dall’ex Bojan, lesto a riprendere una corta respinta del portiere giallorosso su un colpo di testa di Boateng. Troppo tardi, però, per confezionare un’impresa che sarebbe entrata di diritto nella storia del calcio. Il Milan si lecca le ferite. Chissà se basterà il mercato di riparazione per restituirgli la forza e l’organico per rimetterlo in corsa per l’Europa che conta.