(G.Sanzotta) – Il regalino di Natale noi tifosi della Roma ce lo siamo meritati. Abbiamo avuto pazienza e speranza e in parte siamo stati ripagati dalla fantastica notte di sabato.
Fantastica perché siamo a Natale, fantastica per il modo come è maturata la vittoria, fantastica perché contro di noi avevamo una squadra antipatica. Sì, antipatica perché fin da bambino la vedevo con la Juventus quella che poteva comprare ciò che noi a Roma non potevamo permettersi. Perché vinceva e io, lo confesso, sono invidioso. Poi perchè in Tv la vedo sempre trattata con rispetto, tanto, spesso eccessivo. Poi troppe volte ho visto i rossoneri vincere a Roma e quasi non vantarsene, come fosse una cosa normale. Insomma loro i nobili e noi la plebe. Le cose sono cambiate. Non vi azzardate più a chiamarci Rometta.
Trovate un diminutivo del Milan se ci riuscite, perché adesso è a 5 punti dalla Roma e i nobili, dopo aver venduto l’argenteria, sono un po’ decaduti. Eppure, fino a venerdì , tanti santoni facevano le loro previsioni e mettendo in corsa per i due posti alle spalle della Juve il Milan e non la Roma. Invece ci siamo anche noi. Ed è un premio, o almeno una promessa, che ci meritiamo. Abbiamo avuto pazienza, abbiamo creduto nello sforzo di ricostruire una squadra e una società per renderla più grande di prima e più vincente. Certo delusioni ne abbiamo avute, ma abbiamo aspettato. Quante banalità sono state dette su Roma: qui non sarebbe possibile lavorare perché nessuno sa spettare. Perché si critica troppo. Noi abbiamo saputo aspettare. Lo scorso anno, e anche in questo. Abbiamo aspettato che un maestro di calcio come Zeman riuscisse a far digerire la lezione ai suoi allievi.
Con alcuni è stato più semplice, con altri più difficile. Ma tutti possono migliorare Vedendo quel fantastico primo tempo della Roma, ma se fosse entrato anche quel pallone di Totti avremmo detto fantastico anche al secondo, non si aveva la sensazione di una prestazione eccezionale, dunque difficilmente ripetibile, ma del raggiungimento di un obiettivo di crescita dopo prove, errori, ripetizioni. Insomma non un evento occasionale, ma una tappa di una crescita che dovrà andare avanti. Questa sensazione è più importante del risultato. Per questo dobbiamo avere fiducia. Non fede, almeno in questo caso. Ma ragionevolmente e razionalmente fiducia. Stiamo avendo un gioco mentre contemporaneamente stanno crescendo dei giovani di valore. E che giovani. Lamela sta mantenendo tutte le promesse. È un campione, nei giornali fuori Roma se ne parla poco, ma c’è in Italia un giovane della sua età del suo valore? E Marquiinhos con i suoi 19 anni non è una certezza?
E non potrà che migliorare. Pjanic sembra un veterano, eppure suoi coetanei giocano nell’under 21. Florenzi è già in Nazionale, così come il coetaneo Destro. Osvaldo sta entrando ora nella fase più prolifica per un attaccante. Castan ha davanti almeno 7, 8 anni ad alto livello. Dodo, quando sarà fisicamente a posto, potrebbe essere la ciliegina sulla torta. De Rossi con il Milan ha dimostrato di poter essere un faro per questa squadra. E poi c’è l’immenso Totti. Per lui non guardiamo l’anagrafe per favore. Il cantiere Roma ha già costruito la sua casa per il futuro, non potrà che crescere. Soprattutto se guardiamo avanti a noi. La Juventus trionfa perché è il solo progetto compiuto. Ma attende di trovare una vera rivale. Non può essere la Lazio che appare come quelle vecchie automobili che sembrano non risentire degli anni, la guidi e dici: ma guarda come va bene.
Già, poi pensi :che futuro potrà avere? L’Inter quali individualità ha fatto emergere? Va avanti con mestiere, ma l’opera di ricostruzione per ora non ha fatto emergere potenziali campioni per sostituire quelli partiti. La Fiorentina è forse la sola sorpresa positiva. La vedremo alla distanza se manterrà per premesse. Per ultimo lasciamo il Napoli. Il suo ciclo sembra alla fine. Due calciatori su tutti la tengono a galla, ma il resto è poca cosa e c’è un allenatore che sembra aver chiuso la sua fase. Con la Roma ci sarà il vero test. Se vinciamo noi potremo cominciare a sognare in grande. Per il Napoli potrebbe essere la conferma del declino. Pensieri natalizi, pensieri che ci ha regalato quel sabato fatato come le festività che stiamo vivendo.Arbitri, poteri calcistici, campi inadatti per chi vuole giocare al calcio e non ai calci, possono infastidirci, ma non fermarci se faremo per intero tutti il nostro compito. E soprattutto se lo faranno gli allievi calciatori, facendo bene i compiti assegnati dal maestro Zeman. Signori del calcio, con fatica e qualche sacrificio di troppo, nonostante qualche sgarbo arbitrale, ci siamo anche noi nel calcio che conta.