(A. Angeloni) – Il 2013 secondo Giuseppe Giannini, detto Peppe. Ha giocato nella Roma dal 1981 al 1996, ne è stato capitano dal 1988 e ha indossato la maglia giallorossa per 436 volte, segnando 75 gol. Ancora oggi è tifoso dei giallorossi.
Giannini, che 2013 prevede per laRoma?
«Per come è finito il 2012, le sensazioni sono buone. Certo, questo viaggio negli States non ci voleva».
Lo vede così negativo?
«La Roma era una squadra che aveva bisogno di certezze, soprattutto nel gioco. Nell’ultimo periodo le aveva trovate e già le soste natalizie in generale costituiscono un problema per le squadre, figuriamoci un viaggio come quello che sta affrontando la Roma, il relativo fuso orario, il ritorno solo tre giorni prima di una sfida importante come quella di Napoli. Speriamo bene, però obiettivamente è un rischio».
Sarà un inizio difficile, insomma, ma come finirà la stagione dellaRoma?
«Sono convinto che si piazzerà nelle prime tre, quindi tornerà in Champions League. Se lo merita per il gioco espresso e per i valori tecnici che propone».
Potrà competere per lo scudetto?
«Non credo, sono sincero. Penso che la Juve sia un gradino avanti a tutte».
Andiamo avanti con le previsioni: si aspetta altri cambiamenti tattici daZeman?
«Ci ha messo un po’ per trovare la quadratura del cerchio, immagino vada avanti così. Adesso è una Roma più equilibrata, più solida e allo stesso tempo spumeggiante in attacco».
Cosa porterà il mercato di gennaio?
«Al massimo qualche scambio, sicuramente una o due partenze di calciatori che trovano meno spazio. Secondo me per renderla ancora più forte servirebbero rinforzi sugli esterni bassi».
Piris e Balzaretti non bastano?
«Servono alternative. Balzaretti ha Dodò come vice, ma fin ora non si è mai visto per via degli infortuni. Piris, dopo un inizio claudicante, si sta riprendendo, anche se secondo memostra limiti nelle marcature e nel gioco aereo. Ma sono piccole imperfezioni. Io, insomma, almeno un altro esterno lo prenderei».
Chi sarà l’uomo del 2013?
«Ne dico uno che già è andato bene nell’ultima parte del 2012: Erik Lamela. Mi ha impressionato la sua crescita e questo è merito di Zeman. È arrivato in Italia come un talento tutto tecnica e poca sostanza, adesso è un calciatore incredibile. Segna molto, gioca per la squadra. Decisivo. Sono convinto che si confermerà».
Da chi si aspetta di più nel nuovo anno: faccia un paio di nomi.
«Da Destro. Che fin ora ha trovato poco spazio, anche perché davanti ha un giocatore eccezionale come Osvaldo. Però è giovane, ha talento, le qualità per mettersi in mostra ce le ha, tenerlo così obbiettivamente mi sembra sprecato. Spero possa essere il suo anno. E poi da Pjanic.Ma vorrei rivedere il Pjanic ammirato dall’ultimo spezzone del derby fino ad oggi. Tutto un altro giocatore».
Per chi sarà un anno negativo.
«Credo che Burdisso debba prendere una decisione. Che non sarà facile. Ha bisogno di capire se adattarsi a Zeman e accettare di fare molta panchina oppure scegliere di andare altrove per giocare. Gli consiglio di avere un po’ di pazienza e di non prendere decisioni affrettate ».
Marquinhos le piace?
«Semplicemente un fenomeno. Un Pietro Vierchowod moderno. Stessa velocità, più tecnica. Quindi anche meglio. Presto diventerà un punto fermo della Seleçao. Lui e Thiago Silva sarebbero una bella coppia».
Finiamo con i botti. Che 2013 sarà per Totti?
«Francesco mi sorprende sempre di più. È un ragazzo incredibile, un calciatore eccezionale. Ha confermato la simbiosi con Zeman e in campo è il braccio del boemo. Trasformato tecnicamente e mentalmente, sembra infinito».
E De Rossi?
«Daniele ha la forza per ritrovarsi e di tornare a trascinare la Roma per traguardi importanti. I problemi con Zeman, che secondo me erano più di rapporti che non tattici, li sta risolvendo. Sarà l’uomo in più del prossimo anno»