(M. Cecchini) – Per via dell’aria da sano ragazzone a stelle e strisce, il graffiante umorismo romano lo ha già soprannominato «Beautiful». L’aspetto da attore da soap, però, non annacqua la sua volontà di diventare protagonista. Italo Zanzi, 38 anni, nuovo «global Ceo» della Roma pare avere le idee chiare.
Riforma della Lega e lotta alla violenza negli stadi: che ricette ha?
«Se posso incidere direttamente sono molto aggressivo, ma sulle decisioni collettive occorre confrontarsi con gli altri. Di certo occorre trovare nuovi ricavi, ma su iniziative diverse, come giocare sotto Natale, dobbiamo valutare le ricadute su giocatori, Nazionali e regolarità del campionato. Sulla violenza dico che è dannosa sia per il club che per la società in generale. Noi amiamo la passione, ma partecipare troppo può essere un problema».
Pallotta vuole Totti nel nuovo stadio: allora rinnovo in vista?
«Dico subito che non c’è miglior ambasciatore per la squadra e la città di uno come lui. Sono stato atleta (nazionale di pallamano, ndr) e vedo le relazioni che ha con i compagni: è un leader sempre a disposizione. Altre stelle non sono così collaborative. Del rinnovo non è appropriato parlare adesso, ma dico che per la Roma è un asset di enorme valore dentro e fuori dal campo».
Quali sono stati i suoi riferimenti calcistici?
«Grazie alle mie origini italiane ho avuto il mito della Nazionale del 1982: Zoff, Rossi, Conti. I migliori giocatori, comunque, sono quelli che vincono. E la Roma ha una squadra giovane e fortissima».