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URUGUAY Morto Mazurkiewicz, eroe Mondiali 1970

Campionato di Calcio

È morto all’alba di oggi, nell’ospedale in cui era ricoverato dallo scorso 24 dicembre, l’ex portiere dell’Uruguay Ladislao Mazurkiewicz, eletto miglior n.1 del Mondiale di Messico 1970. Aveva 67 anni, e soffriva di problemi respiratori, ma negli ultimi giorni le sue condizioni si erano aggravate per l’insorgere di complicazioni renali. La notizia della sua morte è stata data dall’ex compagno di squadra, poi suo giocatore quando Mazurkiewicz cominciò la carriera di tecnico, Fernando Alvez. Mazurkiewicz era detto ‘el arquero negrò (il portiere nero), per l’inconfondibile divisa tutta nera che indossava durante ogni partita, e per questo fece sensazione il fatto che, sull’album Panini dei Mondiali messicani, fosse immortalato in maglia verde. Ma era la casacca di una selezione del ‘Resto del Mondo Fifà. È considerato uno dei migliori estremi difensori di tutti i tempi e ha partecipato a tre Mondiali, quelli del 1966 e del 1974 (3/o miglior n.1 della manifestazione dopo Maier e Tomaszewski) oltre a quelli del 1970, in cui l’Uruguay fu 4/o, e rimase famoso non solo per la sua parate ma anche per un’azione immortalata dalle ‘cinetechè calcistiche, quando nel match dei Mondiali del ’70 tra Brasile e Uruguay, Pelè lo fece fuori con una finta di corpo facendogli anche passare il pallone in mezzo alle gambe. Poi O Rei riprese la sfera ma calciò fuori a porta vuota. Nello stesso match ‘Chiquitò (com’era soprannominato in patria il portiere della Celeste) si rifece sulla Perla Nera negandogli il gol con un paio di interventi prodigiosi. Con il Penarol vinse la Coppa Libertadores nel 1966 e la Coppa Intercontinentale dello stesso anno, grazie a un doppio successo per 2-0 sul Real Madrid. Con la squadra giallonera di Montevideo vinse anche 4 titoli nazionali, mentre con la sua nazionale conquistò la Coppa America nel 1967. All’estero giocò in Brasile nell’Atletico Mineiro, in Spagna nel Granada, in Cile nel Cobreloa e in Colombia nell’America di Cali.

Fonte: Ansa

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