Dire solo “daje” potrebbe non bastare. La sintesi, infatti, sara’ anche una grande qualita’ come sottolinea lo spot in cui recita Zeman, ma per motivare la sua Roma nel girone di ritorno il tecnico boemo dovra’ fare qualcosa di piu’. Dopo aver affrontato tutte le squadre, la formazione giallorossa occupa il sesto posto in classifica, fuori quindi dall’Europa ma comunque in scia al gruppetto che fino alla fine si giochera’ l’accesso alla Champions League.
E per non fallire l’obiettivo stagionale indicato dalla proprieta’ americana Zeman dovra’ soprattutto registrare la fase difensiva, tallone d’Achille che potrebbe pregiudicare la corsa di Totti e compagni nella seconda parte del campionato. Il poker calato dal Napoli, su un terreno di gioco allagato prima dell’incontro (comportamento di cui si e’ lamentata la dirigenza giallorossa), ha d’altronde confermato i limiti della retroguardia della Roma, colpita e affondata ben 33 volte in appena 18 partite. Escludendo infatti lo 0-3 a tavolino di Cagliari, quella di Zeman risulta la seconda squadra piu’ battuta della Serie A (peggio solo il Pescara con 35 gol).
Inoltre, la sconfitta del San Paolo rappresenta la sesta gara in cui i giallorossi hanno subiti 3 o piu’ reti. Troppe per non pensare a un correttivo che dovrebbe arrivare con l’arrivo di Zago, atteso per domani a Trigoria (dove andra’ in scena anche la prima riunione tra manager diretta dal nuovo Ceo, Italo Zanzi). L’ex difensore brasiliano tornera’ nella Capitale per aiutare Zeman coi connazionali (con Marquinho che pero’ potrebbe salutare e tornare in patria, al Gremio, dopo aver rifiutato il Palermo) e per dare il proprio contributo alla chiusura della porta giallorossa.
A scardinare quelle avversarie dovrebbe invece pensare Mattia Destro, il cui rendimento pero’ risulta ancora al di sotto delle aspettative. Contro il Napoli l’attaccante ha sciupato l’occasione per dimostrare il suo valore, dando l’impressione di non essere pronto al ruolo di punta titolare del 4-3-3 zemaniano. A Trigoria c’e’ poi la sensazione e’ che Destro viva con una certa inquietudine questa situazione, un po’ per la pressione dell’ambiente, un po’ per i continui paragoni con Osvaldo. L’ultimo, fatto da Zeman (“Daniel mentalmente e’ una bestia, Mattia invece ha bisogno di lavorare sempre molto”), lo ha addirittura indotto a temere una panchina al San Paolo, nonostante le non perfette condizioni fisiche del compagno italoargentino, peraltro assente in Florida per il richiamo di preparazione invernale. L’insicurezza di Destro si scontra pero’ con la certezza della Roma di aver acquistato in estate l’attaccante giovane piu’ forte su piazza. Convinzione che allontana sirene di mercato per il presente e per il futuro.
Fonte: ansa