(M. Pinci) – “Resta e prova a riprenderti il posto”: La Roma prova a convincere Stekelenburg a restare, lui nicchia, deciso a chiudere altrove la stagione. Il senso riassunto al nocciolo dell’incontro della mattina tra il club giallorosso e il portiere: primo round di un braccio di ferro che rischia di scandire il mercato invernale di Trigoria.
Archiviata la sconfitta con il Napoli, la Roma ha ripreso la propria preparazione, in vista di Catania. L’appuntamento fissato per la mattinata dai dirigenti, però, orienta l’interesse collettivo verso il mercato: a Trigoria intorno alle 11 era atteso Rob Jansen, l’agente di Maarten Stekelenburg. Il portiere è il grande scontento di questa prima metà di stagione romanista: partito titolare, negli ultimi due mesi è stato scavalcato dall’uruguaiano Goicoechea nelle preferenze di Zeman: motivi di lingua, di attitudini. “Stek è più bravo a parare, Mauro partecipa di più. E questo per me è più importante”, ha ripetutamente spiegato il boemo. E l’olandese, profondamente scontento, ha chiesto e ottenuto un confronto con i dirigenti. Per manifestare la propria volontà, quella di lasciare Trigoria per trovare altrove la continuità perduta nella capitale.
Due manifestazioni d’interesse per il giocatore, ma ancora nessuna offerta concreta: solo per questo Jansen parlando con i manager romanisti non ha potuto puntare i piedi e chiedere con forza l’addio. Anche perché Zeman sarebbe contento di non vedere partire il portiere: inevitabile allora il tentativo del club di chiedere al giocatore prelevato l’estate del 2011 dall’Ajax per 6,5 milioni, di restare. Su di lui c’è il Milan, che però si è fermato alla proposta di un prestito con riscatto già bocciata dalla Roma. E il Fulham, richiesto fortemente dal tecnico Jol, suo connazionale, che avrebbe anche già parlato con il giocatore per convincerlo ad accettare una destinazione non di primissimo piano. Ci sarebbe anche una terza pista, che però ancora non ha preso corpo con decisione: si parla dell’Arsenal. Lui, per ora aspetta: magari di avere tra le mani un’offerta concreta per tentare di forzare la mano. Intanto, non può fare a meno di accogliere l’invito della società.
Fonte: repubblica.it