“A Busto Arsizio erano quattro ragazzi che si divertivano a fare ‘buuù, ma l’Italia non è un paese di razzisti”. È l’opinione di Rino Gattuso sul caso di Kevin Prince Boateng e sul problema del razzismo negli stadi italiani. Secondo il centrocampista, oggi in forza al Sion, la questione è stata ingigantita. “Anche a me è stato fatto tante volte ‘buuù e il verso della scimmia e non sono di colore”, fa notare Gattuso a Sky Sport 24. “Non so come bisogna comportarsi. Certamente bisogna che qualcuno, come ad esempio l’arbitro, si assuma la responsabilità di fermare la partita ma non è facile”.
L’ex bandiera del Milan si sofferma poi sul caso Boateng. “Come si vede nei filmati c’erano 5-20 persone che facevano queste cose e tutto lo stadio che applaudiva Boateng. Ma bisogna fare attenzione a dire che c’è un problema di razzismo. Non mi va che si parli di un problema di razzismo e che bisogna combatterlo, non mi sembra che siamo a questi livelli”. “Non ce l’ho con Boateng -chiarisce Gattuso-, anzi secondo me ha fatto bene. Ma non mi va di dire che c’è un problema grandissimo sul razzismo e che ci dobbiamo mettere tutti a lavorare per risolverlo. E poi succede in tutti gli stadi, non solo in Italia. Ricordo anche la banana lanciata a Roberto Carlos in Russia. Se Boateng non si fermava e non scagliava la pallonata ai tifosi non succedeva niente“.
Fonte: Adnkronos