La Roma ai suoi piedi. Mattia Destro si prende il posto al centro dell’attacco per almeno due partite nel momento chiave della stagione: a Catania e tre giorni dopo a Firenze in Coppa Italia tocca a lui.
Non una promozione ma un’esigenza, perché Osvaldo deve fermarsi. Lo scontro fortuito con Burdisso in allenamento gli ha infatti causato più danni del previsto: il dolore al ginocchio non è passato e l’ecografia di ieri ha mostrato la causa, ovvero un edema tra il muscolo e la rotula. Nulla di grave ma quanto basta, salvo prodigiosi miglioramenti, per impedire a Osvaldo di partire verso la Sicilia oggi, nel giorno del suo 27esimo compleanno. In Coppa Italia, invece, è squalificato (come Lamela) e in quel caso deve prendersela soltanto con se stesso e quell’inutile gomitata rifilata a Matheu in Roma-Atalanta. Scatta l’ora di Destro, quindi. Per il giovane azzurro è innanzitutto un’occasione di riscatto dopo la prova deludente di Napoli che ha chiuso un girone d’andata al di sotto delle aspettative. Sue e della Roma. In campionato ha giocato 14 volte, di cui solo 8 dall’inizio con 4 gol all’attivo e qualche errore di troppo sotto porta. Destro ha pagato la concorrenza fortissima in attacco che spesso lo porta a strafare, il salto da una piazza tranquilla come Siena alle pressioni della Capitale e pure qualche incomprensione tattica con Zeman. Il boemo avrebbe voluto sfruttarlo come attaccante esterno, ma il marchigiano non è riuscito a calarsi nella parte e nel frattempo Osvaldo e Lamela si sono messi a segnare gol a raffica chiudendo ogni spazio. Destro si aspettava di giocare di più, ha digerito male qualche esclusione ma in allenamento ha sempre continuato a spingere. Con lui Zeman ha scelto la tattica «aggressiva»: «Deve lavorare molto» ha detto di recente, per continuare a stimolarlo. Detto questo, la Roma si tiene strettissima Destro, convinta di avere in casa l’attaccante del futuro. «Non lo cambieremmo neppure con Cavani» si sussurrava a Trigoria dopo il tris del Matador di domenica scorsa.
Una provocazione che dice molto su quanto i dirigenti siano ancora pronti a scommettere sulle qualità di Mattia. Sono serviti 13 milioni più la metà dei due giovani Verre e Piscitella per strapparlo alla concorrenza di tutte le grandi italiane: Juventus, Inter e Milan hanno provato, in momenti diversi, a portarselo a casa. E a dire il vero qualcuno non si è ancora arreso. Da Torino, ad esempio, continuano a partire le telefonate ai procuratori: la Juventus ha provato anche a proporre Quagliarella alla Roma per imbastire un possibile scambio. La risposta è stata un «no» secco, la stessa data al Milan per interposta persona. Berlusconi sta infatti parlando un giorno sì e l’altro pure di Destro, ma l’offerta dei rossoneri non è mai arrivata direttamente a Trigoria. Sarebbe comunque inutile. Al centravanti verrà dato il tempo necessario per inserirsi e tirar fuori il suo talento. Fuori dal campo si è inserito senza troppi problemi. Compagno inseparabile di Florenzi, ha legato molto con gli altri azzurri del gruppo: De Rossi, Balzaretti e lo stesso Osvaldo con cui scherza spesso e volentieri. Abita all’Eur, non lontano da Totti che lo ha preso in simpatia: «È un bravo ragazzo» ha detto di lui il capitano, che ieri ha saltato il secondo allenamento per un affaticamento al retto femorale della coscia sinistra. Nulla di preoccupante.
A Catania e Firenze giocherà al fianco di Destro, mentre Lamela e Pjanic si alterneranno viste le rispettive squalifiche. Se a centrocampo le soluzioni non mancano, preoccupa invece la difesa. Perso Romagnoli per infortunio, ieri si è fermato di nuovo Marquinhos:dopo l’allenamento mattutino gli è tornata la febbre ed è dovuto tornare a casa. Una ricaduta certificata dalla foto pubblicata dallo stesso brasiliano su Twitter che mette in allerta i medici. Burdisso, in risalita nelle gerarchie di Zeman, potrebbe quindi giocare in coppia con Castan, mentre Piris e Balzaretti sono costretti agli straordinari in attesa del nuovo terzino in arrivo dal mercato. Da valutare le condizioni di Perrotta, che si è fermato per un problema al flessore. Oggi la verità.