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CORRIERE DELLA SERA Attacco ridotto ai minimi. Totti gioca per forza

Totti

(G. Piacentini) – Osvaldo out, Marquinhos in. E’ andata come Zeman si aspettava: nessun miracolo per l’attaccante italo-argentino, rimasto a curarsi nella Capitale e in dubbio anche per il quarto di finale di Coppa Italia di mercoledì prossimo a Firenze, recuperato il centrale brasiliano che ieri mattina ha partecipato solo a metà dell’allenamento di rifinitura. Una scelta precisa dello staff medico, per preservarlo in vista della gara di oggi pomeriggio. È stato lo stesso tecnico boemo a spiegare che «Marquinhos ha avuto solo una semplice influenza, come molti a Trigoria, e per me può giocare».

Lo farà al fianco di Castan, preferito a Nicolas Burdisso, e insieme a Piris e Balzaretti che giocheranno sulle fasce. Risolto il problema in difesa, la «coperta» per Catania rimane comunque corta, con scelte praticamente obbligate in attacco e con un solo (grande) dubbio a centrocampo. In avanti fuori Osvaldo, con Nico Lopez impegnato con la nazionale Under 20 dell’Uruguay (è andato a segno nella gara terminata 3-3 contro il Perù) e senza lo squalificato Pjanic, che all’occorrenza può giocare nel tridente, restano solo tre attaccanti a disposizione: Lamela, Destro e Totti. Il capitano non sta benissimo a causa di un leggero affaticamento muscolare alla coscia sinistra, ma la sua presenza non è in dubbio. Il «Massimino», insieme allo stadio di Pescara, è l’unico dell’attuale serie A in cui non ha ancora segnato: oggi ha l’occasione per infrangere uno dei pochi tabù che gli sono rimasti in una carriera costellata di record.

Zeman si è detto «non preoccupato» dall’improvvisa ristrettezza, ma in caso di guai sarebbe costretto a ricorrere a Marquinho, una soluzione di emergenza che è stata già provata in passato – la prima volta proprio nella gara di andata contro la formazione siciliana – con alterne fortune. Il brasiliano è sul piede di partenza, anche se ieri Zeman ha frenato: «A me non ha detto che vuole andare via». L’unico vero dubbio è in mezzo al campo. Assente Pjanic, il boemo potrebbe rispolverare in regia il greco Tachtsidis per non affidarsi ad un centrocampo troppo muscolare e restituire alla squadra un po’ di profondità. «Vorrei sempre la profondità e le verticalizzazioni », il pensiero del tecnico, e Tachtsidis è il centrocampista che meglio di tutti riesce ad interpretare il suo credo tattico. Anche perché De Rossi «è andato bene col Milan e male col Napoli»: il vicecapitano si giocherà una maglia da intermedio a destra con Bradley perché dall’altra parte sembra certo il rientro dal primo minuto di Florenzi.

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