(F.Bianchi) ”L’adozione della normativa antiviolenza ha comportato delle forzature che personalmente mi pesano, anche se io stesso sono stato fra i promotori, come il fatto che bisogna fare un ‘percorso di guerrà per l’acquisto di un biglietto per assistere a una partita di calcio: speriamo di tornare presto alla normalità”’. Parole importanti, quelle che ha detto oggi il Capo della Polizia, prefetto Antonio Manganelli, nel suo intervento alla Conferenza Interpol sul tema “calcioscommesse: il lato oscuro di un bel gioco”, in corso alla Scuola Superiore di Polizia, a Roma. L’appuntamento, riunisce 50 Paesi del mondo e 20 organizzazioni internazionali impegnate nella lotta al fenomeno delle scommesse illecite. Il vero problema, oggi, del calcio mondiale. Una piaga difficilissima da combattere. E presto ci potrebbero essere novità in Italia: forse nuovi arresti di calciatori? ”Mi piacerebbe -ha aggiunto Manganelli- che mia zia potesse portare la sua nipotina allo stadio senza la tessera del tifoso nè il documento di riconoscimento”. Piacerebbe anche a noi: basta con la tessera del tifoso. L’emergenza è finita, e Maroni, per fortuna, non c’è più. ‘”Abbiamo avuto la forza di attuare, tutti insieme, la normativa antiviolenza. Anzi, quello delle tensioni nel calcio è forse il fenomeno delinquenziale che è stato meglio contrastato in questi anni. Un’azione -ha rivendicato il Capo della polizia- che ci ha consentito di raggiungere risultati significativi. In passato, ogni domenica pomeriggio ci trovavamo un vero e proprio bollettino di guerra e raccontavano di continui scontri tra tifoserie e centinaia di agenti feriti. Oggi il fenomeno è praticamente scomparso, lo abbiamo debellato. C’è ancora qualche problema con le trasferte”. Strano, non ci va quasi più nessuno. Hanno fatto passare la voglia ai tifosi: ora aboliamo davvero la tessera del tifoso, consentiamo alla gente per bene di poter acquistare il biglietto con più facilità, di poter seguire la squadra del cuore. Torniamo con le famiglie negli stadi, con la polizia fuori (il “sogno” non solo di Manganelli) ma bisogna organizzare meglio il lavoro degli steward e cacciare via dagli stadi chi fa buuu a Boateng, chi prepara striscioni infami come quello su Superga, chi è così vile da assaltare (a Parma) un bar pieno di bambini e famiglie. Via questi violenti, idioti in cerca di facile visibilità. L’Osservatorio del Viminale ora sta “valutando” se revocare la tessera del tifoso a quei sostenitori juventini, poco importa se di destra o sinistra, che hanno devastato il bar. “Ma non ci sono buoni con la tessera e cattivi senza…”, replica Roberto Massucci, n.2 dell’Osservatorio, alle nostre osservazioni (vedi Spy Calcio del 15 gennaio). E allora basta con la tessera. Ci sono altri sistemi per emarginare i violenti. I tifosi della Roma quest’anno hanno riempito la curva Sud dopo anni: sfruttata una formula voluta dall’ad Fenucci, un mini-voucher che rispetta tutti i criteri di trasparenza. Siamo tutti schedati e basta un secondo a “questura on line” per capire se siamo latitanti (allora allo stadio meglio che non ci andiamo…) o cosa abbiamo commesso in passato. Dell’argomento ho parlato oggi con Roberto Massucci, che si è dichiarato soddisfatto della collaborazione della Roma (meno di altri club). E allora, perché i tifosi giallorossi della Curva Sud non possono andare a San Siro, o in altri stadi, a seguire la loro squadra del cuore? Anni fa erano migliaia. Massucci si è detto possibilista: “Vediamo in futuro…”. L’Osservatorio ne parlerà: si potrebbe trovare una soluzione già in questa stagione, con un po’ di buona volontà. Forza ragazzi, è arrivato il momento. Chi si comporta bene, è giusto che vada a vedere la Roma anche a Firenze o Udine. E se uno strada facendo devasta un autogrill, allora è giusto che se ne stia a casa, davanti alla tv, per un po’.