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ROMA-INTER Bonolis: “De Rossi non è un calciatore come gli altri. Palacio e Marquinhos saranno i protagonisti della sfida”

Paolo Bonolis

In vista della tripla sfida tra campionato e Coppa Italia, tra Roma e Inter, la redazione di GazzettaGialloRossa.it, ha contatto il noto conduttore, nonché grande tifoso interista, Paolo Bonolis. Queste le sue parole:


Sei nato a Roma, come mai tifi Inter?

“Mio padre era di Milano e tifava Inter. E’ stato lui a trasmettermi questa passione. La prima volta che andai allo stadio fu proprio per un Roma-Inter, dove la squadra neroazzurra vinse, grazie ad una rete messa a segno su calcio di rigore da Boninsegna, per fallo su Mazzola. Fu una partita stranissima”.

L’Inter di Stramaccioni, ti piace?

“Mi piace. E’  un tecnico attento che prepara la formazione, anche in base alla squadra che affronterà e questo lo rende oltre che un allenatore anche un tattico. L’Inter purtroppo, ha troppi infortuni e per il mio modesto modo di vedere le cose, ha bisogno di un metronomo del centrocampo. Ho visto il giovane Benassi, ricoprire questo ruolo nella sfida contro il Pescara, il ragazzo ha sicuramente futuro ma è ancora acerbo a livello atletico” .

Caso Sneijder?

“La vicenda Sneijder è particolare. Non si esaurisce su quello che abbiamo visto e letto. Le posizioni tra le due parti sono così difficili e aspre che mi fa pensare che ci sia anche qualcos’altro sotto. La vendita del calciatore risulta ormai quasi obbligata. Cederlo o spalmare il suo ingaggio sono movimenti decisivi per risanare la situazione dell’Inter. Il ridimensionamento è cominciato e serve a tutto il calcio italiano”.

La Roma?

“La politica della squadra romanista mi piace ed è incentrata sui giovani. Il calcio italiano va a cicli, ed al momento non ci sono le possibilità di trattenere i grandi campioni come Ibrahimovic, Messi e Cristiano Ronaldo, a differenza del passato, ma la voglia e l’intento di far crescere giovani che magari con questi campioni nella massima serie non avrebbero mai trovato spazio sul rettangolo verde. Penso a Nico Lopez: attaccante di appena 17 anni, capace di andare in gol alla sua prima presenza in campionato”.

Zeman?

“Il pensiero zemaniano è curioso. Pratica lo stesso calcio da molti anni, ma gli errori sono sempre gli stessi. La velocità  e pericolosità dei giallorossi in fase offensiva è direttamente proporzionale alla loro capacità di subire contropiedi”.

Zanetti e Totti, le ultime bandiere?

“Sono due esempi per i più giovani. Ho visto la sfida contro il Bologna in Coppa e Javier aveva al 118′ ancora la forza di spingere sulla fascia e cercare la via del gol alla veneranda età di 39 anni. Stesso discorso vale per Francesco Totti, anche se il Capitano ha in più una classe innata e un talento inavvicinabile”.

De Rossi?

“Daniele è un uomo di una sensibilità e coscienza altissima. Non è un calciatore come gli altri. Se mi posso permettere quelle che gli è successo durante la  vita, lo ha segnato e non poco, dato proprio il suo essere così sensibile. Dobbiamo però, ricordarci che anche se noi vediamo i calciatori come figurine e atleti intoccabili dalla vita, gli stessi possono vivere i nostri problemi e in taluni casi, anche peggiori. Mi auguro che per il suo bene possa trovare la tranquillità che desidera perché è uno dei giocatori italiani più forti al mondo. Pensando alla sua felicità intendo dire che, potrebbe trovarla anche all’estero e tutto ciò potrebbe essere un vantaggio economico per la Roma, ma un danno incredibile a livello tecnico e umano”.

Uomini del match?

“Prima cosa speriamo non sia l’arbitro, perchè quello che ho visto in questa stagione ad esempio in Catania-Juventus, non l’avevo mai visto in un campo di calcio. Per quanto riguarda i possibili schieramenti dico: per l’Inter Palacio e Guarin, complici le sue grandi doti di incursore, mentre per la Roma indico come possibile migliore il giovane Marquinhos”.

 

A cura di Rocky & Apollo

 

 

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