“Lo stop alle partite in caso di razzismo? Nell’incontro con il capo della polizia Antonio Manganelli abbiamo detto che se e’ necessario interrompere le partite il responsabile dell’ordine pubblico lo faccia tranquillamente. Ma non si puo’ fare il ‘fai da te’ in 700mila partite altrimenti sarebbe il caos”. E’ la precisazione fatta da Giancarlo Abete, presidente della Federcalcio, in merito alla sospensione delle partite in caso di razzismo. L’ultimo caso e’ avvenuto durante una partita del campionato Berretti: il Casale ha abbandonato il campo dopo un presunto insulto razzista rivolto a un proprio giocatore da un altro della Pro Patria. Abete, ospite di Sky Sport 24, parla anche del fenomeno della violenza dopo il recente caso di Parma, dove un gruppo di tifosi della Juve ha preso d’assalto un bar. Nei confronti dei responsabili identificati sono stati emessi 23 daspo di due anni.
“Troppo poco? Noi siamo favorevoli alla crescita dei Daspo e questo e’ avvenuto in Parma-Juve. Del resto se vediamo la statistica negli ultimi cinque anni siamo passati da 209 a 60 partite con incidenti, quindi c’e’ stato un miglioramento e allo stesso tempo i Daspo sono cresciuti in modo esponenziale”, fa notare il n.1 della Figc. “In questa direzione bisogna andare, si puo’ ritenere che il Daspo di 2 anni sia poco ma rimane un tipo di sanzione che attiene all’area sportiva. Rimane in piedi l’eventuale reato penale con conseguenze piu’ gravi. La strada individuata, che e’ quella di punire sempre piu’ chi si comporta male negli stadi, va nella giusta direzione. Bisogna allontanare dagli stadi queste persone che fanno branco in maniera impropria”.
Fonte: adnkronos