(M.Pinci) L’anno era finito con i fuochi d’artificio. In quello nuovo, invece, la Roma ha sparato soprattutto a salve. C’era una volta Zeman, verrebbe da dire: perché i 3 gol appena realizzati dalla squadra nei primi 4 match del 2013 sono decisamente sotto la media di un allenatore che della produzione offensiva ha fatto la propria bandiera. E se nelle prime 18 gare dell’anno la squadra marciava al ritmo di 2 reti e mezzo a partita, dopo la sosta invernale è arrivato un solo gol su azione, a Napoli, nei 90 minuti regolamentari. Poi nulla di fatto a Catania, un centro di Destro nei supplementari a Firenze e il rigore di Totti con l’Inter. E anche il numero dei tiri nello specchio della porta è sceso, da 7 a 5 ogni partita.
Lo specchio del momento è forse Erik Lamela, doppietta contro il Milan il 22 dicembre e ancora all’asciutto dal 1 gennaio a oggi: «Deve capire che i suoi gol li ha fatti quasi tutti andando negli spazi», lo rimprovera Zeman. E se la Roma fatica a far gol, dall’altra parte del Mondo c’è un romanista che invece segna con regolarità imbarazzante. È Nicolas Lopez, attaccante dell’Uruguay al Sudamericano under 20: capocannoniere della rassegna con 5 gol in 5 partite, eguagliato il record di un fenomeno come Messi. Quello di Neymar, 9 reti, non è poi così lontano, e su di lui iniziano a muover si gli osservatori di mezzo mondo. Può sorriderne Sabatini, che lo ha portato a Roma per un milione.