(L. Valdiserri) – Quando si parla di calcio, Roma è abituata alle ultime spiagge. Arrivarci il 23 gennaio è comunque in anticipo sui tempi. Anche quelli cupi. La Roma «all’americana» e Zdenek Zeman sfidano stasera l’Inter nella semifinale di andata di Coppa Italia. Per la perfetta organizzazione della Lega calcio il ritorno si giocherà il 17 aprile, quando da due mesi e mezzo si saprà già il nome dell’altra finalista. Ma così va il pallone italiano e nessuno si deve stupire più di nulla. Il settimo posto in classifica, a 10 punti di distacco dal terzo (cioè dalla zona Champions), lascia poche speranze ai giallorossi di approdare all’Europa che conta e il pareggio di domenica sera, proprio contro l’Inter, ha dato una mazzata alle illusioni.
Fallire anche la qualificazione all’Europa League sarebbe un fallimento e la strada della Coppa Italia sembra più percorribile del campionato. Perciò stasera non si può sbagliare, anche semancheranno l’infortunato De Rossi (fuori 15 giorni, lesione di primo grado al muscolo semitendinoso della coscia destra) e gli squalificati Dodò, Taddei, Pjanic e Osvaldo. Si rivedrà Stekelenburg, retrocesso a portiere di coppa, e in attacco ritroverà posto Destro, l’eroe contro la Fiorentina. Non ci sarà l’ultimo acquisto, il greco Torosidis, preso per evitare a Piris e Balzaretti di dover giocare anche al 50%. Zeman ha inquadrato così la gara: «Tatticamente dobbiamo fare qualcosa di diverso da domenica, essendo più aggressivi nella metà campo dell’avversario. Abbiamo avutomolte palle gol, l’Inter solo due. Potevamo chiudere la partita anche non giocando la migliore gara».
Più interessanti le parole del d.g. Franco Baldini, su RaiSport1: «Sono convinto che abbiamo ancora la possibilità di raggiungere una posizione diversa da quella che occupiamo. Mi rifiuto di pensare che si continui così. Mi aspettavo di avere diversi punti in più rispetto all’anno scorso ma sono convinto che abbiamo un’ottima squadra e un ottimo allenatore. Per fare ottimi risultati, però, non bastano: ci vuole anche un ambiente favorevole e un’adesione totale al percorso da fare. Se mancano, la prima responsabilità è mia». Non garantisce il suo futuro, ma quello di Totti sì: «Il contratto di Francesco scade a giugno 2014, ne parleremo a tempo debito. Il rinnovo se lo sta meritando tutti i giorni sul campo».