Dopo il pareggio in campionato, Roma e Inter sono pronte a darsi battaglia questa volta per conquistare l’accesso alla finale di coppa Italia. A questo proposito, la redazione di GazzettaGialloRossa.it, ha contattato l’ex giocatore dell’Inter, oggi allenatore dei giovanissimi nazionali della società nerazzurra, Benoit Cauet, per un giudizio sulla partita dell’Olimpico e non solo. Queste le sue parole:
La sua esperienza all’Inter?
“Per me è stata una fortuna arrivare in una delle più grandi squadre a livello internazionale. Lì ho vinto una coppa Uefa e vissuto esperienze uniche vicino a giocatori come Ronaldo e Baggio. Mi ha permesso di potermi migliorare e poter essere un giocatore importante”.
Ha seguito il corso di Luis Enrique. Un ricordo?
“Ho avuto la fortuna di poter essere lì a seguire il suo lavoro. Il suo è un calcio fatto di possesso palla dove si crede alla personalità e alla tecnica dei propri giocatori, dove si soffre particolarmente perché hai sempre il possesso della palla per iniziare la costruzione da dietro e arrivare nell’area avversaria in superiorità numerica”.
Chi ha sbagliato: la società o Luis Enrique?
“Un po tutti e due. Luis Enrique ha valutato male chi aveva di fronte, ma a Roma la pazienza è molto limitata e basta una sconfitta per rimettere tutto in discussione e lo vediamo anche con Zeman”.
Su Zeman?
“E’ un allenatore di caratura internazionale che rimane uno dei precursori del gioco offensivo. Ci sono pochi allenatori che come lui possono pretendere di avere 6-7 palle gol a partita. Ci sono spese di energia importanti e magari i giocatori arrivano con poca lucidità davanti alla porta, ma vedere la Roma è uno spettacolo”.
Su Stramaccioni?
“Ha dimostrato di essere un allenatore preparatissimo. E’ organizzato e fino ad oggi ha commesso pochi sbagli. Grazie a lui l’Inter sta facendo un ottimo campionato nonostante le difficoltà”.
Su Roma-Inter di campionato?
“Le due squadre hanno giocato con sistemi e valutazioni diverse. La Roma con il suo gioco che porta tanti uomini davanti e l’Inter che ha dovuto aspettare e soffrire per poter andare poi all’attacco”.
Come si affronta la stessa partita a pochi giorni di distanza?
“Prima di tutto bisogna recuperare dallo sforzo, poi si deve necessariamente cambiare qualcosa per sorprendere l’avversario. Dipende da come sono messe, non è mai facile cambiare a pochi giorni di distanza”.
Un pronostico?
“Sarà un pareggio. Penso che le due squadre non vogliono mettere a rischio la qualificazione già nella prima partita e rimanderanno il discorso ad aprile”.
Sul suo futuro?
“Ho preso la strada di Stramaccioni. Adesso piano piano bisogna crescere e crearsi le basi, anche perché allenare i giovani non è mai facile”.
A cura di Flavio Festuccia