(G.Giubilo) – Arrivederci in primavera, quando la Roma salirà a Milano, portando con sé un bagaglio carico di rimpianti, ormai una costante nella stagione giallorossa.
Dovrà difendere un vantaggio minimo, quando avrebbe potuto chuudere il primo tempo con un’autentica goleada. Ha tradotto in cifra utile soltanto due delle tante palle-gol disponibili, in più una dormita collettiva ha consentito a Cambiasso di battere a sorpresa una punizione, liberando Palacio in area. Stekelenburg, impeccabile al ritorno in campo, non ha potuto far nulla. Poi hanno cominciato a venire meno le energie, la precisione non è mai stata una prerogativa di un centrocampo muscolare ma poco adatto alle rifiniture. Tachsidis non ha evitato i fischi, stavolta anche Lamela ha dovuto confrontarsi con il malumore dei tifosi. Ma anche i cambi di Zeman hanno lasciato perplessi: Marquinho, al quale sono stati concessi otto minuti, ha fatto cose buonissime, sfiorando anche il gol, ancora una volta gli è stato preferito Perrotta, il brasiliano è entrato al posto di Totti, non una grandissima idea. Se non altro, il discorso qualificazione resta aperto, è sperabile che i regali di ieri sera non compromettano tutto. (…)