(M.Cecchini) – L’Erede e il Modello. Ovvero: Osvaldo e Batistuta, con in comune quella «mitraglia» che spara all’impazzata dopo ogni gol. Il problema è che, stavolta, ad incepparsi è stata la bandierina del guardalinee Carrer, che ha mandato «a salve» uno dei gol più bella della stagione. Logico, perciò, che Osvaldo ieri abbia vissuto una giornata compressa fra la voglia di spegnere la tv ma quante volte lo avranno fatto rivedere quel gol così bello e sfortunato? e la tentazione di non saziarsi mai. Insomma, i sussurri dello spogliatoio giallorosso sono stati unanimi: l’attaccante a fine partita era tristissimo, anche se giurava a tutti: «Ci riproverò». Batistuta & Totti Dall’altra parte dell’oceano, invece, il Modello dà lezioni di nostalgia. Già, perché Batistuta incorona Totti — e naturalmente Maradona — come i calciatori con cui si è trovato meglio. «I giocatori migliori con cui mi sono capito in campo sono stati Maradona e Totti, gente che sapeva mandarti in gol senza neppure guardare dove fossi. Il tecnico che invece mi ha marchiato a fuoco è stato Bielsa». Assai severo, poi, il Re Leone è con Tevez. «Non avrei fatto quello che sta facendo Carlos. Io sarei tornato al Manchester City e mi sarei messo al lavoro. Non so le sue ragioni ma io non lo avrei fatto, il club ti paga e devi rispettarlo. Io mi sentivo in colpa quando la squadra non giocava bene, mi sentivo in debito col tifoso che pagava il biglietto. Nel calcio mi sono sempre sentito in debito per tutto quello che ho ricevuto ed è quello che insegno ai miei figli. Sono orgoglioso di aver giocato per dodici anni ai massimi livelli». È l’obiettivo che ha anche Osvaldo, soprattutto adesso che la sua nuova avventura italiana è partita nel modo migliore. Carrer, a parte, ovviamente.