(A.Pugliese) – La speranza, in fondo, è che sia stato solo un lapsus. Almeno così l’avrà interpretata Torosidis, che ha firmato pochi giorni fa per la Roma. «Ho un ricordo doloroso di lui, quando venne a Roma con l’Olympiacos per batterci e buttarci fuori dalla Champions, era con la Lazio». A parte quel «ci» biancoceleste, ieri Sabatini nel presentare Vasilis Torosidis aveva mille pensieri (legittimi). Poi è toccato al terzino greco, che ha già giocato a Bologna e che è destinato presto a un posto al sole (Balzaretti è out per un po’ — oggi gli accertamenti medici — e Dodò è ancora troppo indietro).«Ambiente bellissimo, mi hanno accolto come fossi qui da anni — dice Torosidis — Arrivo in un club di fama mondiale, per questo l’ho preferito al Fulham. Potevo venire in estate, meglio tardi che mai».
Già, anche perché Zeman ne ha bisogno già venerdì, col Cagliari. «A Bologna mi ha chiesto di attaccare il più possibile, senza dimenticarmi però di coprire. La Roma è una squadra che gioca all’attacco, mi piace: il calcio è fatto per dare spettacolo. Spero di inserirmi presto negli schemi del mister, so che punta molto sulla resistenza, mi permetterà di migliorare. Il mio ruolo? Quello di terzino destro, ma posso adattarmi, come già in passato».
Torosidis è uno che ha già un’esperienza internazionale notevole, sarebbe un peccato che si frenasse proprio ora. «Alla Roma non spetta l’Europa League, ma la Champions. Spero di aiutarla ad arrivare lì — chiude il difensore greco — Sono abituato a lavorare sotto pressione per portare a casa titoli importanti. La contestazione? Vengo da Atene, dove c’è un ambiente caldo. Anche a Roma si punta in alto, è normale che i tifosi abbiano delle pretese, speriamo che arrivino presto le vittorie». Speranza legittima, altrimenti sai che caos…