(C. Fotia) – «La storia della Roma non finisce qui». Oggi possiamo solo aggrapparci alle parole del direttore sportivo Walter Sabatini. In questo momento noi tifosi della Roma stiamo con il cuore in mano. Amo Zeman e l’ho sostenuto fin dal primo momento, ma non so dire, come ha scritto ieri Stefano Romita, che cosa l’abbia condotto a perdersi in scelte incomprensibili. Quando ieri Goicoechea ha buttato il pallone nella sua porta, determinando una incredibile sconfitta ho pensato,come tutti voi, che l’avventura di Zeman era giunta alla fine. Insistere su un portiere come questo, improponibile in una squadra di serie A, non aver puntato su De Rossi, patrimonio indiscutibile della Roma, sono colpe gravi, peraltro mai spiegate, essendosi Zeman, il mio amato Zeman, chiuso in una logica che era chiara soltanto a lui. Capita che anche i grandi commettano errori di presunzione e arroganza. È capitato al mio amato Zeman e me ne dispiace immensamente. Ora siamo affidati a uno scatto d’orgoglio della società, della squadra, dei tifosi.
Chi è un vero romanista, oggi non può perdersi in polemiche, anche se l’analisi di quel che successo non può essere evitata. Tutti dobbiamo adesso stare vicino al nuovo mister, Andreazzoli, compatti come una pigna. Voglio una squadra cattiva, affamata, determinata. Siamo la Roma, dobbiamo rispondere a un popolo che ama questi colori e questa maglia come nessun altro al mondo. Abbiamo una rosa di altissimo livello, un capitano che è un esempio mondiale di dedizione e classe, campioni che tutte le squadre ci invidiano. Delle formule, dei moduli, degli schemi, non me importa un fico secco.
Voglio la Roma che ho imparato ad amare, una Roma d’assalto, che non teme nessuno, che impone agli altri il proprio gioco, che si batte su ogni palla come fosse l’ultima. Verrà il tempo delle analisi degli errori, ma oggi non è il tempo della demolizione di quel di buono, ed è tanto, che è stato fatto. Possiamo risalire nel campionato e, soprattutto, possiamo giocarci la Coppa Italia, cercare la Stella e un posto d’onore in Europa. Oggi dobbiamo stare tutti uniti come una sola Curva, perché la Roma non si discute, si ama.