(L. Valdiserri) – Zdenek Zeman non ama i social network e neppure i giocatori che li usano troppo. Eppure proprio lui si è trovato sbattuto su You Tube, in un filmato, girato da alcuni tifosi della Roma e suoi personali. È sabato sera e un gruppo si dà appuntamento al Fleming, sotto l’appartamento che il tecnico boemo non ha mai lasciato da quando era arrivato a Roma per allenare la Lazio. Vogliono fargli sentire che non è rimasto solo, che molti tifosi della Roma sono ancora con lui e non accettano l’esonero che la società ha confezionato dopo la sconfitta di venerdì contro il Cagliari. L’ultima della seconda avventura di Zeman sulla panchina giallorossa. La frase più forte, quella che spiega che per il boemo le battaglie non sono finite a 65 anni, arriva al tifoso che gli dice che vorrebbe continuare a vedere il suo 4-3-3, anche se da un’altra parte: «Smettere di allenare? Mi devono sparare. A voi dispiace? A me ancora di più e voi non c’entrate nulla. Quando mi hanno comunicato l’esonero? Me l’hanno detto oggi (sabato; ndr)», ha ammesso Zeman, scuotendo poi la testa a chi gli chiedeva se la situazione fosse diventata irrecuperabile.
«Ci sono altri modi, altri pensieri. Potevamo fare meglio». Lo dice, purtroppo, la classifica. Oggi i suoi collaboratori andranno a svuotare gli armadietti a Trigoria. Difficilmente si vedrà anche Zeman. Troppo fresca la ferita. «Se i giocatori mi hanno telefonato? Qualcuno…», ha confessato Zeman ai tifosi e il pensiero di tutti è andato a Francesco Totti, che con Zeman era diventato un giocatore determinante nella prima esperienza — quella del ’97 — e che anche nella seconda incarnazione di Zeman a Trigoria è stato uno dei pochi fedelissimi.
Sui social network è intervenuto solo Miralem Pjanic, che con Zeman aveva avuto uno screzio nel derby, parlando direttamente ai tifosi giallorossi: «Sicuramente è stata una decisione non facile per la nostra dirigenza. Mi dispiace tanto che sia finita così e auguro il meglio al nostro mister. Adesso cambiamo pagina e vi chiedo di essere uniti per riportare normalità e uscire da questa situazione per il bene della nostra Roma!».Già, perché la vita continua. Anche senza il 4-3-3.