Eusebio Di Francesco, tecnico del Sassuolo, ha rilasciato queste dichiarazioni a Radio Anch’io lo Sport, in onda su Radio Rai. Queste le sue parole:
Cosa ha portato dell’esperienza con Zeman?
“Grande cultura del lavoro e del sacrificio, i suoi allenamenti hanno forgiato me e anche altri calciatori. Gradoni? Ne facevamo tanti. È un grande insegnante di calcio, la sua mentalità è di fare sempre gol, non sempre però gira come vorrebbe e qualcosa concedevamo all’avversario. Ho cercato di trarre qualcosa di positivo da quello che mi ha insegnato”.
Si può dire oggi che quell’idea di calcio portata avanti da Zeman non è vincente?
“I numeri possono dire anche questo, a Pescara l’anno scorso la gente però si è esaltata, anche io mio esaltavo per la qualità del gioco, a Roma ci sono state troppe vicissitudini, anche la gestione generale non è stata ottimale, per me rimane un punto di riferimento”.
Zeman lanciò una pesante accusa contro la società, ai suoi tempi come funzionava?
“In ogni contesto è giusto che ci siano delle regole, noi allenatori dobbiamo mettere delle regole, poi c’è la gestione dello spogliatoio, poi ci vuole professionismo”.
La fase difensiva per voi è meno importante di quella d’attacco?
“A me non piace copiare, noi siamo la miglior difesa del campionato, nel calcio ci sono due fasi e sono fondamentali. Io do un’impostazione dal basso, essere aggressivi in avanti che non significa non difendersi. Non trascuro la fase difensiva”.
Zeman è passato di moda?
“Sei mesi fa si parlava in maniera diversa, c’era molto entusiasmo, adesso è scemato un po’ tutto, devo tanto al mister per quello che mi ha insegnato non solo in campo ma anche nei modi di essere, mi dispiace che sia finita cosi. Spero però non sia finita la sua era”.
Fonte: Radio Rai