G-L1M4S2TMG9
Il Cialis è noto per il trattamento della disfunzione erettile, migliorando il flusso sanguigno e facilitando l'erezione. Questo effetto benefico è apprezzato non solo in ambito medico, ma può anche influenzare positivamente altri aspetti della vita quotidiana. Per esempio, nel contesto sportivo, un miglioramento della circolazione può aiutare a ottimizzare le prestazioni e la resistenza. Il Cialis, quindi, può avere applicazioni sorprendenti al di là del suo uso principale. Per chi cerca un approccio discreto, è possibile acquistare Cialis online senza ricetta con facilità e privacy.

IL ROMANISTA Taddei: “Vi racconto l’Aurelio”

Rodrigo Taddei

(L. Pelosi) – Era il 18 ottobre 2006, ad Atene si giocava Olympiacos-Roma. Una partita vinta dai giallorossi per 1-0 con un gol di Perrotta nel finale, e che si rivelò preziossisima per il superamento del turno da parte della formazione allora allenata da Spalletti. Ma una partita che è passata alla storia soprattutto per la finta di Taddei, un incrocio di gambe particolarissimo senza toccare il pallone, che non portò a un gol ma che stupì tutti. Si chiama “Aurelio”, proprio in onore di Aurelio Andreazzoli, allora nello staff tecnico giallorosso. Ed è proprio Taddei, a pochi giorni dall’esordio di Andreazzoli sulla panchina della Roma, a ricordare quell’episodio.

Lo ha fatto ieri davanti alle telecamere di SkySport. «Quella finta è nata durante gli allenamenti, dove di solito cerco di divertimi in po di più che in partita. Una volta Aurelio mi ha detto ’Devi promettermi che ci provi anche in partita perchè ti riesce bene negli allenamenti e sono sicuro che se lo provi in partita ti riuscirà altrettanto’. L’ho fatto contro l’Olimpyacos ed è andata bene». Andreazzoli non è certo uno sconosciuto per Taddei: «Lo conosco da otto anni, siamo arrivati a Roma insieme. Ha un ottimo dialogo con i giocatori e sono convinto che farà sentire tutti importanti, sia chi giocherà sia chi andrà in panchina». E proprio con Andreazzoli si dice che Taddei possa tornare utile alla causa in una stagione non brillantissima per lui.

«All’inizio ho giocato molto di più con mister Zeman ma poi l’infortunio mi ha bloccato e quando sono tornato c’era un mio compagno davanti a me che stava facendo bene. Non ho nulla da rimpiangere, il mister ha sempre scelto i giocatori in base alla condizione fisica e il periodo in cui sono tornato, c’era il mio compagno che stava facendo bene. Io come al solito mi sono allenato, aspettando la mia opportunità». A Zeman cosa è mancato? «Non posso dire che è mancato qualcosa. Quando si perde e non arrivano i risultati manca qualcosa non solo all’allenatore. Però nel calcio qualcuno viene sempre penalizzato e in questo caso è stato Zeman. Noi ci abbiamo messo anche del nostro e possiamo fare molto meglio».

E ora si parla di un ritorno al 4-2-3- 1, il modulo della Roma di Spalletti. E di Taddei. Che si fa una risata e risponde: «Un bel modulo! Quella Roma ha espesso un gran gioco in velocità e di qualità con tanti giocatori diversi. Questo lo decide il mister, noi dobbiamo cercaremo di impegnarsi al massimo per ottenere il maggior numero di punti». Il terzo posto? «Adesso diventano per noi tutti esami, a partire dalla Samp. Dobb. Dobbiamo ritrovarci e tornare a vincere».

Top