Intervenuto ai microfoni di una nota emittente romano l’ex giocatore e capitano della Roma, Giuseppe Giannini, ha rilasciato la seguente dichiarazione. “
“Sono avvelenato. Qui sembra che meno hai a che fare con il passato con la Roma e più vieni preso in considerazione. Con tutto il rispetto di Muzzi o Panucci, ma perchè il mio nome non viene mai preso in considerazione? Ditemi solo un motivo. Le esperienze che ho fatto io non credo che le abbiano fatte nè Muzzi nè Andreazzoli….Parentesi chiusa, scusate ma ci tenevo a dirlo”.
Che tattica avresti adottato?
“I numeri dicono che la forza principale della Roma è l’attacco. Zeman da metà campo in su è il migliore, il numero uno. La fase difensiva un po’ meno. Quando andai a Foggia fui costretto a giocare con il 4-3-3 perchè lì sono ancora innamorati di Zemanlandia. A me piaceva e lo feci volentieri. Poi mi sono accorto che devi stare attento perchè i giocatori inconsciamente, soprattutto quelli che pensano di essere lenti, tornano troppo indietro…. E agli attaccanti veloci non puoi dare spazio. Secondo me Castan e Burdisso soffrivano questo”
La tua Roma come sarebbe?
“Secondo me De Rossi nasce come mezzala destra. Non era regista con Spalletti, lavorava con Pizarro. Io avrei fatto così: tre centrali di difesa, due centrali a centrocampo con Pjanic e De Rossi, a destra Florenzi, a sinistra Dodò o Balzaretti. E in avanti quelli che ci sono ora. Avrei lavorato sulla difesa a tre, ma non è facile. Un’altra cosa: i giocatori devono avere il fiato sul collo, devono sentire la pressione e vorrei sempre i cancelli aperti”.
Ricordiamo anche le contestatzioni con te…
“Si, ma può pure volare qualche parolaccia. Tutti abbiamo fatto stro…te, ma devi sentirti addosso la tifoseria, sennò non si va avanti. E probabilmente quando io ho chiesto perché non vengo mai preso in considerazione: io conosco la bestia, forse per questo non mi prendono in considerazione. Io 15 anni fa facevo il calciatore, a me se un calciatore viene a dirmi “Non faccio la doppia seduta”, non gioca, facile. Non gioca proprio. La gente deve entrare a Trigoria. Io vedo distacco tra la società e i tifosi: il fatto di aprire Trigoria, per riavvicinare la gente, fa sentire alla squadra che i tifosi ci sono. In allenamento si dà il 300% così”.
Totti come lo mettevi?
“Francesco deve fare quello che ha fatto finora. Lui lo sa: per il suo talento, conosce bene dove andare. Per un integralista come Zeman non cambia molto: Totti aveva libertà durante la partita, sono cose spontanee. A Francesco rimprovero solo una cosa: sa che c’è uno scemo che abita a 15 chilometri da Trigoria, che allenerebbe gratis. Io sono di buon livello, lavorerei gratis”.
Ma non c’è un gran feeling tra Totti e la società. Forse una mano può dartela De Rossi, forse il padre
“No, ma che c’entra… Noi parliamo qui da tifosi”
Noi preferiremmo sempre te rispetto ad Andreazzoli
“Non c’è stata grande convinzione, credo io. I tifosi non sono stati convinti, forse c’avrebbero pensato se i tifosi avessero spinto. Io spesso sono stato frainteso, solo chi giocava con me mi conosce. Sai come di disse un mio ex compagno? “Io pensavo tu fossi il principe, uno dimesso”. Nel conoscermi, poi, ha cambiato idea”.
Fonte: Centro Suono Sport