Stessa storia, stesso posto, stesso bar. Nella stagione 1988/1989, senza esperienze precedenti, Luciano Spinosi prese la pesante eredita di un allenatore come Nils Liedholm sulla panchina della Roma. A questo proposito, la redazione di GazzettaGialloRossa.it, ha contattato l’ex difensore romanista, per esprimere un giudizio sulle ultime vicende in casa giallorossa. Ecco le sue parole:
Nel 1989 prese il posto di Liedholm. Un ricordo?
“Mio ricordo benissimo quando mi chiamò il presidente e mi disse: “Da oggi sei l’allenatore della prima squadra”. Insieme ad un mio collaboratore decidemmo quindi di fare una settimana di allenamenti perché la squadra non stava bene fisicamente. Facemmo alcuni risultati non favolosi, così mi presentai dal presidente e dopo un mese lasciai la squadra a Liedholm”.
Che sensazione le ha dato prendere il posto di un allenatore come Liedholm?
“Fui contento, perché allenare la Roma per un romano non è una cosa da tutti i giorni. Conoscevo Liedholm, ma mai avrei pensato di prendere il suo posto. Me lo disse il presidente, ma io continuavo a pensare a Liedholm”.
Andreazzoli sta vivendo la sua stessa esperienza. Un giudizio?
“Bisogna dare tempo all’allenatore. In questo momento non è contento della sua squadra, ma diamogli almeno altre due partite. Non sarebbe giusto mandarlo via se si perde con la Juve”.
Cosa bisogna fare in questi casi?
“Bisogna parlare col gruppo, tirare fuori i problemi, chiedergli cosa farebbero loro. I calciatori sono importanti ed è giusto farsi aiutare: sono loro che vanno in campo, l’allenatore li prepara e basta”.
E’ giusto prendere un allenatore alla sua prima esperienza su una panchina così importante?
“Evidentemente non c’era altro modo”.
La sua squadra le ha mai giocato contro?
“No, le cose sono sempre andate bene. I giocatori non stavano bene fisicamente e lo sapevano”.
Come mai però sia dopo Liedholm, che dopo Zeman, la squadra non era in forma?
“Questo bisogna domandarlo a loro. Si deve parlare con i giocatori e capire perché alcuni corrono e altri no”.
Un giudizio sulla Roma?
“Sono contento per Totti perché se quest’anno non partiva così, sarebbe stato più difficile per tutti. Ho visto una squadra che non è molto preparata in difesa. E’ vero che sono giocatori giovani senza esperienza, ma qualcosa bisogna fare”.
Cosa manca a questa squadra?
“Un minimo di fortuna. La squadra, come successo a Genova, prende molti gol particolari”.
Non si è passati troppo velocemente dal 4-3-3 al 3-5-2?
“Queste cose mi fanno ridere. Le squadre giocano sempre in 11… i giocatori devono solo correre e dare tutto”.
Un giudizio sull’operato della dirigenza?
“Bisognerebbe stare dentro la società per queste cose”.
Su Roma-Juventus?
“Sarà una partita importante. Battere la Juventus sarebbe una cosa magnifica, ma non è facile. I bianconeri sono nettamente la squadra più forte e lo hanno dimostrato anche ieri. La Roma però gioca in casa e con il pubblico dalla propria parte. Può succedere di tutto”.
Un pronostico?
“Sono squadre talmente particolari che può succedere di tutto”.
A cura di Flavio Festuccia