(F.Ceniti) – «Lecce-Lazio è la sfida con più riscontri tra quelle combinate. Certo, insieme con Lazio-Genoa. Il puzzle è stato ricomposto in modo minuzioso. Le indagini ora sono concentrate sui collegamenti tra Mister X e le persone già coinvolte nell’inchiesta. Bisogna pazientare ancora un po’, ma qualcosa accadrà».
Le parole di un investigatore inquadrano bene la «gara» in corso alla Procura di Cremona: dopo aver individuato il personaggio misterioso (indicato da Gegig e Erodiani) che in un albergo di Milano «sussurrava» over sicuri sulle gare di A per 600 mila euro, è caccia aperta alla sue fonti. In altre parole: calciatori, dirigenti, allenatori. Il finale di questo percorso, almeno per quanto riguarda Mister X, sembra uno solo. Sui tempi, invece, non ci sono certezze. Il procuratore Roberto di Martino coordina il lavoro della squadra Mobile e dello Sco, portando avanti alcuni interrogatori. Ieri è arrivato a Cremona il difensore Stefano Ferrario.
Ungheresi a Lecce Il giocatore del Lecce, indagato per frode sportiva, è stato sentito per circa tre ore. Con lui c’era il suo avvocato, Antonio De Rensis. A tirarlo dentro l’inchiesta era stato Alessandro Zamperini (arrestato nel dicembre 2011): dopo un paio d’interrogatori aveva ammesso che a Lecce nei giorni precedenti la partita non c’era andato proprio da turista. «A Ferrario feci una proposta per alterare la sfida, ma oppose un netto rifiuto». Il difensore aveva più o meno confermato il tutto circa un anno fa alla Procura Federale, aprendosi la strada verso una omessa denuncia. Da allora è «in attesa di giudizio» da parte della giustizia sportiva che si è guardata bene di affrontare la questione legata alla partita (e quindi anche a Stefano Mauri), ma questa è un’altra storia. Ieri di Martino ha contestato i 36 contatti telefonici con Zamperini (suo vecchio compagno e amico). Ferrario ha ripetuto la sua versione:«Zamperini ha voluto vedermi nella stanza di un albergo: mi ha fatto presente che c’erano alcuni amici disposti a scommettere sulla partita. Ho capito dove voleva arrivare, fermandolo». Gli inquirenti credono che Ferrario abbia un ruolo minore, ma sono convinti che conosca altri particolari. Tipo: quali compagni abbiano detto «sì».